Come il brutto finale del 6 Gennaio 2021 si è rivelato l’inizio di un nuovo capitolo. Una semplice corrente politica trasformata in una nuova coalizione di forze economiche e sociali

Era una gelida mattina invernale, quella del 6 gennaio 2021, quando Washington DC divenne teatro di uno degli eventi più controversi della storia americana moderna. Le immagini dei manifestanti che irrompevano nel Campidoglio fecero il giro del mondo, segnando quello che molti credevano sarebbe stato l’epitaffio politico di Donald Trump. Il ban dai social media, le indagini fiscali, l’impeachment: tutto sembrava presagire il tramonto definitivo del tycoon newyorkese.

Eppure, come nelle grandi storie di rinascita che hanno segnato la storia politica occidentale, quello che appariva come un brutto finale si è rivelato essere solo l’inizio di un nuovo capitolo. Come un suo predecessore, Silvio Berlusconi nel post-1994, Donald Trump ha dimostrato una capacità sorprendente di risorgere dalle proprie ceneri. Abbandonato persino dal suo vice Mike Pence, ha intrapreso quella che potremmo definire una vera e propria “traversata nel deserto”, un percorso che nessun analista politico nel 2021 avrebbe scommesso potesse portare a una rinascita.

La metamorfosi silenziosa

Mentre i riflettori dei media mainstream si affievolivano, qualcosa di straordinario stava accadendo nelle viscere dell’America profonda. Il Movimento MAGA, come un seme piantato in terreno fertile, ha iniziato a germogliare lontano dai riflettori. Elezione locale dopo elezione locale, i candidati del Movimento hanno iniziato a sostituire sistematicamente la vecchia guardia repubblicana, trasformando il partito dall’interno.

Nuove alleanze, nuovi orizzonti

La vera svolta è arrivata quando settori tradizionalmente ostili hanno iniziato a vedere in Trump non più il nemico da abbattere, ma un potenziale alleato. Il mondo della tecnologia, gli ambienti del venture capital, la comunità delle criptovalute – un universo che negli Stati Uniti muove cifre colossali – hanno cominciato a gravitare nell’orbita del Movimento MAGA. Non più solo il candidato anti-establishment, Trump è diventato il punto di riferimento per una nuova coalizione di forze economiche e sociali.

Il nuovo Trump

Questo nuovo Trump, anche più strutturato all’interno del Gop, ha costruito una rete di alleanze che va ben oltre la tradizionale base elettorale repubblicana. Con sostenitori di peso nel settore tecnologico e nel mondo finanziario, ha trasformato quella che era una semplice corrente politica in un movimento culturale ed economico. L’endorsement di figure come Elon Musk e il supporto di una nuova generazione di influencer ha completato questa metamorfosi, sostituendo nel ruolo di opinion maker le tradizionali celebrità di Hollywood.

La lezione per l’Europa

Per il centrodestra europeo (ma anche per il centrosinistra), questa straordinaria parabola offre una lezione fondamentale: il futuro appartiene a chi sa dialogare con le forze più dinamiche della società contemporanea. Non basta più affidarsi alle vecchie ricette e alle tradizionali reti di potere. Il successo politico nel XXI secolo richiede una classe dirigente capace di interpretare e guidare il cambiamento, di costruire ponti con i nuovi centri di influenza economica e culturale.

È questa la vera lezione che possiamo trarre da questa storia americana: in un mondo in rapida evoluzione, la capacità di rinnovarsi mantenendo saldi i propri principi può fare la differenza tra il declino e la rinascita. Per l’Europa e per il nostro Paese, questa riflessione potrebbe rivelarsi decisiva per gli anni a venire.

Antonio Zennaro- Atlantico