Che sberla. Dopo mezzo secolo di dominio rosso la destra si prende l’Umbria. Una svolta storica che ha il volto di Donatella Tesei (Lega) che a capo della coalizione di centrodestra ha stravinto la competizione regionale grazie al traino nazionale che a sua volta ha il volto di Matteo Salvini che in cinque anni è passato dal 13 al 38%.
Dall’Umbria arriva quindi la spallata – la seconda dopo la batosta delle europee subita dalla sinistra – allo pseudo governo giallorosso. Una netta bocciatura che certifica inesorabilmente il fallimento dell’alleanza Pd-M5S riproposta in maniera raffazzonata a livello regionale nel disperato tentativo di arginare l’avanzata leghista. A nulla è servita l’imbarazzante montatura dell’abbraccio di Narni con i leader di Governo, Giggino Di Maio, Zingaretti, Speranza con il “buono per tutte le stagioni” Giuseppi, per cercare di recuperare terreno. Gli è andata male. Gli umbri non si sono fatti incantare dagli abbracci e i sorrisi di circostanza.
Ciò significa in maniera inequivocabile che gli italiani hanno capito l’inganno, le mistificazioni, le falsità, i vergognosi cambi di casacca di questa Armata Brancaleone costituita da un Pd a pezzi e dai grilluti ormai decimati. Ignobili voltagabbana che si ostinano a rimanere al governo legati tra loro da un unico interesse esclusivamente personale: la febbre della poltrona. Altro che pensare al bene del Paese come ci racconta in ogni occasione il capo degli ipocriti, l’avvocato del popolo “Giuseppi”. Ma ora – se ce ne fosse stato ancora bisogno – la sceneggiata è finita. L’elettorato ha punito questa accozzaglia di traditori e buoni a nulla che dovrebbe almeno avere, vista la clamorosa disfatta, un sussulto di dignità: andarsene e lasciare che gli italiani vadano finalmente a votare. Ma la combriccola abbarbicata nel palazzo avrà quel poco di decenza? E il Presidente Mattarella prenderà qualche decisione o girerà le spalle facendo finta che nulla sia successo? Purtroppo, visto come vanno le cose, è difficile dare credito a personaggi del genere. Il rischio fregatura è elevatissimo.
A scrutini conclusi i dati fotografano dunque il trionfo della candidata del centrodestra alla guida della Regione Umbria, Donatella Tesei, con il 57,55%, davanti al rivale Vincenzo Bianconi, candidato dell’alleanza di Pd-Ms5, quasi al 37,48%. Alta la partecipazione elettorale: il dato definitivo è del 64,42%, rispetto al 55,43% delle precedenti regionali. Tesei si aggiudica perciò la tornata elettorale con uno scarto di oltre 20 punti rispetto al suo contendente Vincenzo Bianconi.
Bocciata dunque dal popolo umbro la messinscena dem-stellata in una tornata elettorale dove tuttavia hanno pesato come macigni gli scandali e le inchieste sui concorsi pilotati nella sanità che hanno coinvolto diversi esponenti di spicco della giunta sinistrorsa precedente tra cui l’ex governatrice Catiuscia Marini.
Lasciando per un attimo il netto risultato ottenuto dalle forze di centrodestra se si vanno a leggere i consensi incassati dalle singole liste la debacle assume contorni ancora più severi riguardo l’abbraccio mortale grillo-sinistro. Se si sommano i soli voti di Lega (37%) e di Fratelli d’Italia (10%) si arriva a sfiorare il 50%. In sostanza in quella che era una delle roccaforti comuniste la Lega diventa il primo partito mentre il Partito Democratico non supera il 22%. Di fatto quasi 14 punti percentuali in meno rispetto a poco più di quattro anni fa.
La crescita dell’affluenza di quasi 10 punti percentuali rispetto al 2015 aveva inizialmente illuso la sinistra su una possibile rimonta ma poi, con il passare delle ore, si è rivelato essere un altro elemento che ha contribuito invece al rafforzamento dell’avanzata della Lega. Non parliamone poi della catastrofe a 5 stelle che si schianta contro il muro del 7,7%. Ciò significa che gli adepti del guru Grillo hanno dimezzato il consenso delle precedente regionali. Non solo. Oltre i danni le beffe: i grillozzi sono stati superati da Fratelli d’Italia mentre cinque anni fa triplicavano i consensi del partito di Giorgia Meloni.
Tra gli altri candidati troviamo il terzo classificato Claudio Ricci (Ricci presidente, Italia civica, Proposta Umbria) che ha guadagnato il 2,64%. Staccato il resto dei contendenti come Emiliano Camuzzi (Partito comunista italiano, Potere al popolo) prende il 0,87%, Rossano Rubicondi (Partito comunista) si ferma al 1,01%, Giuseppe “Dr Seduction” Cirillo (Partito delle Buone maniere) 0,10% , Martina Carletti (Riconquistare l’Italia) 0.21% e Antonio Pappalardo (Gilet Arancioni) 0,13%.
Con la vittoria ormai certa già in tarda nottata non si è fatta attendere la reazione del leader leghista Matteo Salvini, uno dei maggiori fautori della candidatura di Donatella Tesei alla presidenza dell’Umbria: “27 ottobre 2019, in Umbria stiamo scrivendo una pagina di Storia. Una festa per la democrazia: grazie” scrive in un post il capitano.
Anche Silvio Berlusconi si unisce alle celebrazioni per la vittoria del Centrodestra in Umbria, parlando addirittura di “svolta storica”.
Esulta, infine, Giorgia Meloni (FdI), che si congratula per la liberazione di una delle roccaforti della sinistra e invita la coalizione di Centrodestra ad andare avanti per liberare l’Italia.