Altro che o-ne-stà o-ne-stà o-ne-stà, tra l’INPS e gli stellini si parla di potere, potere, potere. E di potere parla pure la vicenda del cardinale Giovanni Angelo Becciu, potere che si scontra direttamente con Cristo
Certe volte ci si mette la sorte o il mago Otelma, o qualcosa d’altro, ma sta in fatto che in pochi giorni ne accadono tante che uno si domanda se esistano ancora da qualche parte quelle vecchie cose delle quali ci parlavano i nostri nonni un po’ scemi, tipo l’etica, la morale, il rispetto, e, last but not least (così Giggino capisce) il senso del ridicolo.
Penserete che voglia parlare di Suarez e di quella porcata disgustosa, che umilia il mondo universitario e la cultura fino agli abissi. No, ne ho già accennato e basta così, ce ne è da dire di altro.
Il Presidente dell’INPS, tal Pasquale Tridico, il mirabile sostituto di quell’incapace di Tito Boeri, pare si sia aumentato lo stipendio portandolo a 150.000 euro.
Bene, cioè no, non bene, lui dice che non lo ha deciso lui. Bah! In sé la cosa sarebbe solo la solita volgarità di questi politicanti che occupano posti perché amici di questo o di quello e che cercano di cavarne il massimo. Si potrebbe addirittura dire, molto semplicemente e onestamente (parola abusata da altri, ma della sua parte e quindi che a lui non dovrebbe essere ignota) che la funzione, l’importanza del lavoro, le responsabilità, l’impegno, insomma chi più ne ha più ne metta legittimano una cosa del genere. Se l’innominabile di pochette a Palazzo Chigi prende altrettanto se non di più, in fondo è logico. È vero che però scattano subito tutti a urlare da Salvini a Renzi e autorità morali del genere, e si comincia subito a gridare allo scandalo perché l’INPS tridichiano ha fallito in varie e molteplici occasioni e la colpa è di Tridico: cosa probabile, anzi, certa, ma in fondo fino a un certo punto, mica li manovra lui i computer dell’INPS, questo pure va detto e gli impiegati dell’INPS mica li poteva incatenare alle scrivanie. Comunque, si grida qua e là: Giuseppe Conte – pochette dice che non ne sa niente ma con la boccuccia stretta dice che indagherà e poi provvederà (chiacchiere, non dipende da lui), Luigi Di Maio fa anche lui la boccuccia a ‘o’ e dice che indagherà, controllerà, valuterà. Ecc…
Ma poi Tridico stesso ‘scopre’ le carte, le sue di carte, sia chiaro. E si viene a sapere che la cosa era stata decisa già prima, durante il Governo pochette 1, che era stata proposta dal Ministro del Lavoro Di Maio 1, o meglio dal suo capo di gabinetto e pare (non si capisce bene) approvata da pochette 1, poi causa Papeete non si era realizzata la cosa, oggi portata a termine dal Ministro del Lavoro attuale (o meglio se ho ben capito, dal suo capo di Gabinetto), controfirmata dal Capo di gabinetto o non so cosa di pochette 2, e poi da Roberto Gualtieri, ma, dice subito quest’ultimo, dopo la bollinatura di non so chi. Ma si apprende anche altro, che secondo me è quanto di più squallido, disgustoso, schifoso si possa, perché attiene al modo in cui in questo paese abbandonato da Dio, si gestisce il potere anche, anzi, in particolare, dai fautori di o-ne-stà o-ne-stà o-ne-stà!
Spiego: il Presidente dell’INPS, essendo Boeri secondo Giggino un incapace, viene nominato ‘in quota’ stellini, mentre in quota leghini è nominato il Presidente dell’INAIL, ma siccome i due non si fidano l’uno dell’altro e del potere non si è mai sazi, il vice dell’INPS è nominato dai leghini e quello dell’INAIL dagli stellini. Chiaro? In nome della competenza e dell’o-ne-stà: si controllano a vicenda. Ma non basta, perché poi, con pochette 2, le carte devono cambiare un po’, per cui qualche capo di gabinetto qua e là viene spostato e uno va a dirigere non so che azienda di Stato, l’altro non so che ente pubblico … confesso che per un po’ ho cercato di seguire, poi lo stomaco non ha retto.
Lo scandalo vero è questo, è qui. Si può perfino accettare che il politicante voglia i suoi fedeli in certi posti tipo INPS e INAIL (invero no, ma facciamo finta di sì), ma che il giro sia così ampio e profondo, è inaccettabile: non si può accettare che una volta che uno qualsiasi, genio o imbecille che sia, entra ‘nel giro’, poi … gira, gira sempre. E la competenza? Ma specialmente, perché viene scelto questo o quello o quell’altro?
Silenzio: si fa così, anzi, ora aspetto di vedere che fine farà il tizio del Mississippi e i suoi molti tirapiedi, sempre che riesca a fermarsi un momento dai suoi continui viaggi ‘nel’ e ‘dal’ Mississippi.
Ecco, questo è il potere, e questi sono coloro che lo gestiscono e il modo in cui lo fanno, altro che o-ne-stà o-ne-stà o-ne-stà, potere, potere, potere. E se sei un fesso incompetente e incapace, ormai sei nel giro e ci resti: un posto te lo trovano sempre. Dicono i maligni, perché una volta che sei nella giostra vedi tante magagne e se ti buttano fuori, tu poi le tiri fuori, come dimostrano le cronache recenti e meno recenti.
Ma lo dicono i maligni. Giusto per onestà, ma quella vera, io sono maligno.
E intanto ne succedono anche altrove. Il Papa Francesco convoca un certo cardinale Giovanni Angelo Becciu e praticamente lo licenzia in tronco. Lui può farlo, ne ha il potere, e lo fa. Ma l’ex cardinale Becciu, non ci sta, e, sotto una enorme croce, convoca una conferenza stampa, in cui lascia volare un po’ di veleni e di dubbi, e dice che si difenderà fino all’ultimo. Punto. Non voglio sapere delle cose che subito sono uscite sulla stampa maligna, di prebende date qua e là: non mi interessa. Voglio parlare di altro, ci arrivo subito, perché, nel frattempo, dalla Curia, cioè da un posto pieno di Preti Vescovi e Cardinali, emergono mugugni vari, ivi compreso quello (se ho ben capito) su una fondamentale differenza tra ‘il Papa’ Ratzinger (vivente e non più Papa, lo volete capire almeno questo?) e questo, dato che il primo perdonò il Maggiordomo che aveva fatto circolare carte segrete e si era appropriato, se ho ben capito, di alcuni arredi. Buono, quel Papa lì, brutto sto Papa qui … anzi, forse non è nemmeno Papa?
Ora, mi rivolgo a lei, cardinale Becciu, lei credo sia un sacerdote cardinale (mi pare non esistano più i cardinali non sacerdoti), come sacerdoti sono gli altri dei quali accenno fin qui. Ora, mi spiego, io dovrei presumere (se mi sbaglio mi corregga) che in quanto sacerdote (cardinale o no, non importa) lei dovrebbe credere nella fede cristiana, anzi, dovrebbe avere fede. Cioè, lei come gli altri, dovreste sapere, anzi, credere, che il Papa (se mi sbaglio mi corregga) il Papa in, mi permetta l’ironia, ‘esercizio effettivo’, viene eletto dai cardinali, sotto il controllo o se preferisce la supervisione, o se preferisce il consenso dello Spirito Santo, sbaglio? E, una volta eletto, il Papa, sempre e solo quello in servizio permanente ed effettivo, è il Vicario di Cristo, sbaglio? Bello o brutto, buono o cattivo è il Vicario di Cristo. Poi può ben darsi che lo Spirito Santo o Dio stesso o non so chi, ‘lasci’ (magari in ossequio alla regola del “libero arbitrio”) che sia eletto o scelto un Papa discutibile o cattivo (che so, forse Alessandro VI Borgia?) ma quello per brutto che sia è sempre Vicario di Cristo, no? Lungi da me fare il teologo, ma mi pare una delle fonti più chiare di ciò è la famosa frase di Gesù: «In verità vi dico: tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato in cielo e tutto ciò che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo» (Matteo 18, 19) o anche «chi respinge me, respinge colui che mi ha mandato» (Giovanni 12, 48) … e qui finisce la mia teologia!
In altre parole, mi perdoni se uso parole così banali, la Teologia non è il mio forte, quando il Papa l’ha cacciata è stato Cristo in persona a farlo, attraverso il Papa suo vicario. E dunque, sempre per banalizzare con un pizzico di ironia (dolorosa, perché io, forse diversamente da lei, cardinale Becciu, a certe cose ci credo) lei, di fronte a Cristo, che poi è Dio (vero?), obbedisce e basta, direi.
Ma se … e qui casca l’asino: se il Papa ha sbagliato? Lo so bene, cardinale, la conosco la storia vecchia dei due corpi del re eccetera, è ben nota, ma al Papa uomo tra gli uomini lei può ben rispondere andando al processo (molto umano) e difendendosi e magari dimostrando la sua innocenza. Ma al Papa vicario di Cristo, lei, se crede alla dottrina che professa, deve solo obbedienza, obbedienza cieca. Cioè, abbassare il capo e tacere, questo è il punto: tacere e poi fare tutti i processi che vuole, ma non conferenze stampa. Ora come ora, è Dio che ha parlato, e in quanto Dio, potrà anche correggersi, ma ora solo silenzio. Se lo ricorda quello slogan pubblicitario: ‘silenzio parla Agnesi’? ecco, così. E quindi certamente non accreditare o lasciare accreditare l’idea che il Papa vicario di Cristo abbia agito male. Specie, poi, se ciò finisce per essere usato da altri sacerdoti credenti (un po’ dubbiosi?) che accreditano l’idea che questo Papa non sia il vero Papa, dimenticando che, sia come sia, il predecessore ha rinunciato per sua scelta e, invece di ringraziare il successore (e Dio) per averlo lasciato vivere a San Pietro e tra gli agi, appena insediato il nuovo, sotto la supervisione dello Spirito Santo cui Ratzinger aveva rinunciato, ha cominciato a mettergli i bastoni fra le ruote direttamente e indirettamente. Senza nemmeno vergognarsi.
Caro Ratzinger e caro Becciu: questo Papa è o no il Vicario di Cristo? Se pensate che non lo sia, dovete avere l’onestà intellettuale, ma specialmente umana, di dirlo … e magari spiegarlo teologicamente.
Chiedo scusa per la mia visione semplificata delle cose, ripeto in Teologia non esisto, ma non accusatemi di semplicismo: la verità per un cristiano è una sola, anche se il Papa ha due corpi.
di Giancarlo Guarino