Vietare le manifestazioni è comunque e sempre prova di autoritarismo e di fascismo. La decisione del governo Draghi è inammissibile, siamo sulla strada dell’attentato grave alla democrazia, magari facilitato da qualche populista
Una delle cose che si dicono, o meglio si dicevano, specialmente in quel periodo, in gran parte felice, noto come ‘il ‘68’, era che praticamente ogni cosa che accadeva dalle parti dei centri di potere degli Stati e anche internazionali, rispondeva ad un disegno occulto, che per essere occulto, appunto, nessuno riusciva spesso anche solo a spiegare. E, per di più, la convinzione era diffusa, che talune parti o ‘frange’ del ‘movimento’ o dei suoi oppositori, erano strumentali o strumentalizzate per colpire il movimento stesso, ma specialmente per restringere i, già stretti, margini della libertà.
La notizia inattesa e sbagliata, anzi, peggio, stupida, è la decisione di vietare le manifestazioni nei centri storici delle città. Una decisione di assoluta negatività, e -va detto- pericolosa. Pericolosa per la democrazia del nostro Paese.
Sappiamo tutti benissimo che l’epidemia maledetta, che ci tormenta da quasi due anni, è incrementata e aiutata da due cose assolutamente comprovate.
La prima è la frequentazione di ambienti più o meno chiusi o semichiusi da parte di persone che non usano le dovute precauzioni, come la vaccinazione, innanzitutto, la mascherina e il lavaggio frequente delle mani. Sul punto, il Governo ha adottato decisioni chiare -oscure solo per quelli che non le vogliono applicare per stupidità o per bieco interesse, cioè stupidità doppia-, per cui molti posti (non si capisce perché non tutti … forse per gli stessi motivi per cui nessuno tocca i tassisti, gli ambulanti e le spiagge, Papeete inclusa) si possono essere frequentati solo da persone vaccinate, e quindi munite di certificazione.
Ciò, ad onore del vero, è stato fatto, anzi, detto chiaramente, sia pure con le tante ambiguità, ma nella realtà dei fatti, sono tranquillamente violate da tutti o quasi. Se, infatti, entrare in una farmacia spesso è una impresa, è altrettanto vero che entrare in un ristorante, in un cinema e non so che altro la difficoltà è molto minore. Per i semplici due motivi, che gli esercenti vari non si curano di controllare nulla, affermando magari, da quegli stupidi che sono, che loro non sono poliziotti, e che i controlli della ‘forza pubblica’ sono a dir poco inesistenti, e qui altri stupidi spiegano che sono tanto impegnati in altre cose che non gli si può chiedere altro. Questa è la realtà: sfido chiunque a dirmi che non è così. E tutti noi, o almeno molti di noi, se ne compiacciono pure, sia perché -stupidi-sono contenti di vedere che nessuno se ne frega, sia perché -stupidissimi- fingono di scandalizzarsi per la mancanza di controlli.
Che il risultato di tutto ciò -unito a quegli imbecilli che non si vogliono vaccinare per stupidità cronica, oltre che per bieche manovrette politiche da quattro soldi della ‘destra’ non solo italiana- sia un aumento delle infezioni, proprio quando si cominciava a vedere la luce, è semplicemente evidente.
Da un bel po’, infatti, si assiste ad un aumento incontrollato dei contagi, ad una occupazione sempre maggiore degli ospedali, eccetera. Eppure, le misure che abbiamo adottato, e che moltissimi hanno rispettato e rispettano -magari ruminando amaro quando vedono entrare schiere di persone senza mascherina e senza controllo in ristoranti o altro- sono corrette e funzionano. La risposta dovrebbe essere non mettere piede nel ristorante e denunciare. Ma questo, ed è comprensibile, non lo fa nessuno. Anche perché, diciamoci la verità, uno esce la sera per andare a mangiare una pizza con la fidanzata e non se la sente di avvelenarsi la serata questionandosi col pizzaiolo. Risultato: l’aumento dei contagi. Questo è un dato di fatto incontrovertibile, non raccontiamoci balle.
L’altro motivo che incide sulla diffusione dei contagi è la pratica degli ‘assembramenti‘. Lo sappiamo perfettamente da oltre due anni.
Gli assembramenti si verificano in vari modi: allo stadio, all’ingresso dei teatri e cinematografi, sui mezzi pubblici, treni inclusi, quelli non ad alta velocità, eccetera. Dove eccetera include anche, e lo sappiamo, le ‘manifestazioni’ di protesta più o meno giustificate e, in questi ultimi tempi, in particolare le manifestazioni di quegli stupidi che non vogliono vaccinarsi e non vogliono tamponarsi e non vogliono dotarsi di certificazione verde.
Ecco, perché parlavo del ’68: siamo in una situazione molto simile se non peggio.
Il Governo, Mario Draghi quindi, ha adottato improvvisamente una decisione di una gravità impressionante: d’ora in poi niente più manifestazioni in centro, e niente più manifestazioni mobili. Si potrà (per ora?) manifestare solo in sit-in e fuori dai centri storici. Lo ha annunciato, visibilmente soddisfatto, il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia … stellino!
Eh no, ora no, ora basta. Certamente le manifestazioni diffondono i contagi, lo abbiamo visto a Trieste, ma, innanzitutto si può, pardon professor Draghi, si deve controllare che in piazza si assembrino solo persone vaccinate. E se la signora Luciana Lamorgese, il signor Carlo Sibilia e i poliziotti che a loro obbediscono, si stancheranno un po’, non ce ne frega nulla.
Vietare le manifestazioni è comunque e sempre prova di autoritarismo e di fascismo (di destra o di sinistra non importa). Non c’è né se, né ma: è una cosa inammissibile.
I giornali in queste ore sono pieni dei pezzi delle vesti del sig. Matteo Renzi, che se le strappa per l’orrore della pubblicazione del suo conto corrente, del quale, per dirla chiara, non ce ne può fregare di meno. Si urla sui giornali di attentato alla democrazia, al colpo di Stato e non so che altro. Ma questo è nulla, di fronte al passo da repubblica delle banane fatto da questo Governo con la misura sulle manifestazioni.
Ho criticato ripetutamente le obiezioni di alcuni studiosi alle varie misure adottate fin qui dal Governo -mi riferisco alle obiezioni di Massimo Cacciari e Giorgio Agamben principalmente- ma ora mi associo pienamente a quelle critiche. Anzi, al dire ad alta voce che siamo sulla strada dell’attentato grave alla democrazia, magari facilitato da qualche populista.
Questa misura va immediatamente cancellata. Si mandino i poliziotti a controllare le certificazioni dei manifestanti, e se non sono vaccinati gli si impedisca di partecipare ad un corteo di vaccinati, ma una misura del genere, benché approvata (incredibile!) da Giuseppe Sala, è una misura antidemocratica, al limite dell’attentato alla Costituzione e forse oltre.
E se poi, la ‘scusa’ sono le manifestazioni degli stupidi anti-tutto, siamo appunto nella situazione del ’68, si sfrutta l’imbecillità (magari aizzata) di qualcuno per giustificare misure repressive e anti-democratiche.
Ora, caro professor Draghi, la misura è colma. Fa ancora in tempo a ritirare il provvedimento e a scusarsi per l’idea, ma deve farlo subito, altrimenti questa resterà una macchia indelebile sulla sua figura, che non verrà cancellata nemmeno da un congresso o una manifestazione plaudente. Contentiamoci di vederle in Cina certe cose!
Giancarlo Guarino – L’Indro