Sei milioni di persone in fuga. Su Aleppo bombe chimiche
Si calcola che sei milioni di persone siano in fuga dalla guerra in Siria, iniziata nel 2011, e la maggior parte di queste sono donne e bambini.
Mentre sono ancora migliaia i connazionali che si trovano assediati ad Aleppo martoriata anche da bombe chimiche. A peggiorare la drammatica situazione gli aiuti umanitari che non riescono più a raggiungere le persone senza cibo da mesi. Questo perché il governo di Damasco sta adottando ogni tipo di strategia pur di tagliare fuori da ogni tipo di azione di soccorso alcune popolazioni isolate ridotte ormai allo stremo. Da oltre un mese Aleppo è al centro di incessanti bombardamenti e a terra sono stati trovati contenitori di sostanze chimiche, si presume cloro, che probabilmente vengono sganciate in volo sulla popolazione utilizzando i cosidetti barili esplosivi. Insomma, tutto fa pensare che la componente tossica sia proprio il cloro dato che tanta gente ha avuto problemi di respirazione.
A delineare il quadro della tragedia umana la distruzione degli ospedali e dei centri di soccorso ridotti a un cumulo di macerie. In sostanza l’esercito governativo, con l’appoggio delle truppe russe, iraniane e libanesi, ha sferrato questa ennesima offensiva con l’obiettivo di riprendersi la parte est della città rimasta ancora in mano ai combattenti che si oppongono al regime.
Intanto è stato riaperto fortunatamente un corridoio umanitario con la Giordania dove qui, in una zona isolata, in campi di prima accoglienza approntati in maniera disordinata vivono in condizioni davvero critiche quasi un milione di profughi siriani