Scuola: siamo ancora in alto mare. Non ci sono misure chiare in grado di tutelare gli alunni dal rischio dell’infenzione. E il malgoverno che ci ritroviamo ha perso tanto, troppo tempo. Questa è la realtà. Siamo già a fine agosto, le scuole sono chiuse da fine febbraio e ad oggi non abbiamo la più pallida idea di come torneranno in classe i ragazzi. Aggiungendo inoltre che se non si dovessero riprendere le lezioni a settembre sarebbe gravissimo, inaccettabile. Sono state aperte discoteche, la gente viaggia su treni e aerei ma quel fenomeno del ministro Lucia Azzolina, di mister pochette Giuseppi e dell’altro commissario supermen Domenico Arcuri – che non si è mai capito che cosa ci stia a fare – non sanno ancora come fare andare a scuola in sicurezza gli studenti. Quando la scuola, in un paese che si considera civile, doveva essere la priorità assoluta di un vero governo. Ma in questo sciagurato paese le cose non stanno così. Purtroppo. In mano a incapaci e voltagabbana l’Italia naviga a vista. Ma non potrà farlo ancora per molto.
Restano dunque ancora molte incognite sulla riapertura delle scuole dopo la riunione di ieri a palazzo Chigi. Un summit di quasi due ore e aggiornato a oggi pomeriggio a cui parteciperà Azzolina e altri ministri in-competenti sulla riapertura, come la titolare del ministero dei trasporti Paola De Micheli, e il ministro della Salute Roberto Speranza. Comunque la realtà è che si brancola nel buio assoluto. Il pressapochismo è quindi una costante, troppe ancora le incognite sul ritorno in classe. Basti pensare alla consegna dei banchi con rotelle – chi sono le aziende incaricate a fabbricarli? – alla predisposizione di spazi per tenere le lezioni, dalle critiche dei sindacati alle criticità dei trasporti.
E appunto sui trasporti si tocca un’altra questione dolorosa. Il Comitato tecnico scientifico ha ribadito che, anche con la mascherina, la distanza di almeno 1 metro tra gli occupanti del mezzo pubblico dovrà esserci. E se si pensa all’utilizzo di separatori, la soluzione non sarà disponibile a breve, tantomeno non potrà applicarsi a metro e bus. Insomma, risposte chiare sulla sicurezza dei nostri figli a scuola non ce ne sono. Ora è naturale quindi chiedersi a cosa servano i grandi strateghi, gli scienziati, o sedicenti tali, di comitati e task force chiamati a raccolta da Giuseppi. Tanta gente inutile sulla quale esiste solo una certezza: sono ben pagati. Ma questo non sarebbe nulla se producessero risultati concreti e apprezzabili. Ma non è così, il disastro è sotto i nostro occhi. E allora perchè non liberarsi della inutile zavorra?
Così a tutt’oggi non è ancora chiaro come, dal primo settembre, quando gli Istituti riapriranno agli studenti costretti a recuperare perchè giudicati insufficienti in alcune materie, e poi dal 14 settembre, gli alunni raggiungeranno le scuole.