Salvini, prima del voto del 4 marzo scorso, in campagna elettorale aveva giurato sul Vangelo con la corona del rosario in mano. Ma ora mi chiedo se il ministro ha letto il Vangelo. Non mi risulta che ci sia  scritto di respingere o bloccare sulle navi gli immigrati e di chiudere i porti alle navi che  trasportano immigrati. Non c’è scritto di essere contro i fratelli che fuggono dalla fame, da guerre e orrori. Non solo. Salvini è al corrente di quante persone sono morte annegate in mare o nei lager libici? Sono convinto che salvare questi disperati sia un fatto umanitario, prima ancora della legge del mare.

Salvini dovrebbe andare su uno di quei gommoni assieme agli immigrati e allora capirebbe i drammi di questa gente e  perché rischiano tanto. La loro lotta per la sopravivenza e per un futuro migliore, aiuterebbero sicuramente il vicepremier a capire quello che realmente riporta il Vangelo.

La Lega ha 49 milioni di euro da restituire allo Stato italiano, soldi dei cittadini,  ma  Salvini è  riuscito a concordare con i magistrati di restituirli in 76 anni. Ora mi chiedo perché il leader leghista, visto che che è al  governo, non estenda per tutti gli italiani di godere delle stesse condizioni. Non siamo forse tutti uguali di fronte alla legge.

Altra questione riguarda le armi. Salvini  ha proposto che i cittadini possano avere un arma per legittima difesa: ma quei soldi che verebbero spesi  in armi, strumenti di morte, non sarebbe meglio investirli in sicurezza e in prevenzione, di furti, di violenze, con una cultura di formazione e di educazione alla legalità, ai valori umani e della vita?  Senza dimenticare il buon esempio di onestà, sincerità, rispetto da parte di chi  ricopre responsabilità istituzionali. Abbiamo l’esempio degli Stati Uniti dove le armi sono molto diffuse ma purtroppo da quelle parti c’è molta violenza e parecchi morti proprio a causa delle armi.

Salvini poi è molto critico e scettico nei confronti dell’Unione Europea. Vorrei però ricordargli che questa unione, seppur con gravi limiti, ha garantito 70 anni di pace. E non è poco.

E’ un errore seminare paura, odio, aggressività o addirittura inventare il nemico individuato negli immigrati,  nei nomadi. Questo nuoce  all’Italia, all’Europa, alla nostra civiltà. Dobbiamo  invece      renderci conto che gli immigrati sono una risorsa e dunque un dovere salvarli e aiutarli ad integrarsi.

Non ultimo Di Maio: un ministro del lavoro che non ha mai lavorato.  Solo in Italia poteva succedere. Gigino è molto bravo a insultare gli avversari quando  invece dovrebbe  impegnarsi per creare posti di lavoro.

Francesco Lena