Nessuno tocchi Caino interviene sulla morte di Totò Riina con una nota in cui si afferma:
“Il coro di voci che inneggiano alla morte di, avvenuta in regime di 41-bis, non sovrastano l’autorevolezza degli organismi internazionali, dal Comitato ONU per i Diritti Umani al Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), che continuano a chiedere all’Italia modifiche normative affinché il legittimo interesse sociale a combattere la criminalità organizzata sia bilanciato con il rispetto dei diritti umani, con l’umanità di un trattamento che preveda il contatto umano anche per chi finisce in questo regime. Uno Stato che resta sordo, cieco e muto rispetto a quelli che sono i suoi stessi impegni nei confronti della Comunità internazionale e agli appelli degli organismi internazionali, rischia di perdere la forza necessaria a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata, perché le emergenze si affrontano con un’estensione dello Stato di Diritto e non con la sua abdicazione. Come diceva Leonardo Sciascia, la mafia si combatte non con la terribilità della pena ma con il Diritto.” (NTC venerdì 17 novembre)