La questione della Sea-Watch, la nave olandese gestita da una Ong tedesca, con a bordo 47 migranti a un tiro di fucile dalle coste di Siracusa ha innescato uno scontro durissimo non solo tra le varie componenti politiche ma anche all’interno della stessa maggioranza gialloverde. Da una parte il ministro dell’Interno Matteo Salvini che tiene duro impedendo lo sbarco mentre Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, si mostra favorevole all’accoglienza.
E mentre la straordinaria ed efficentissima Unione Europea come al solito se ne frega dei disperati abbandonati in mare dai trafficanti lasciando puntualmente sola l’Italia a gestire l’emergenza l’altro giorno la vicenda ha riservato una novità. Evidentemente in cerca di visibilità – le elezioni europee si avvicinano – abbiamo assistito al blitz da parte di tre deputati che a bordo di un gommone hanno raggiunto la nave. Si tratta di una compagine che possiamo definire politicamente trasversale che va dalla forzista Stefania Prestigiacomo in compagnia del comunista Nicola Fratoianni con il radicale europeista Riccardo Maggi.
Ora al di là della sceneggiata a scopi chiaramente elettoralistici sorge spontanea qualche domanda anche banale se volete: ma cosa è andata a fare la Prestigiacomo, azzurra in Parlamento dal 1994, sulla Sea-Watch? Che senso ha questa sua comparsata? La deputata dove pensa di trovare il proprio spazio politico? Forse a sinistra?
Possibile che una come lei, da anni ai vertici del partito e con una collaudata esperienza parlamentare, non capisca che Forza Italia, da parecchio in affanno in termini di consenso, i voti non li pesca certo tra i buonisti salottieri radical chic sinistri ma tra coloro che spesso esasperati devono fare i conti con la dura quotidianità delle periferie?
Ciò che è certo è che la stravagante sfilata può pagare – forse – per il compagno Fratoianni e per il radicale Maggi ma di sicuro la “brillante” pensata della Prestigiacomo non porterà un solo voto a Forza Italia. E poi c’è ancora qualche azzurro che si chiede come mai il partito continui a perdere elettori rischiando di crollare al di sotto del 7%. E allora azzardiamo un’altra domanda altrettanto banale come le precedenti: forse perché adesso il consenso, un tempo incassato da Berlusconi, è transitato alla Lega che sta facendo il pieno di voti tentando di contrastare l’immigrazione indiscriminata?
Mentre l’iniziativa della Prestigiacomo non ha fatto altro che creare ulteriore confusione nell’elettorato forzista come se non bastasse nella vicenda si inserisce di prepotenza anche la magistratura che naturalmente prende di mira Salvini.
Il tribunale dei minori di Catania ordina al ministro di fare sbarcare 13 minori dei 48 migranti recuperati in acque libiche dalla Sea-Watch che ha fatto subito rotta verso l’Italia. Ma toh, guarda che novità. A parte questo come può permettersi un magistrato ad imporre ordini alla politica. Ma dov’è finita la separazione dei poteri? E se si fosse trattato di un ministro in quota Pd le toghe avrebbero usato lo stesso metodo?
Non solo. All’attacco del leghista arriva altro fuoco incrociato: l’autorizzazione chiesta per procedere contro Salvini da parte del Tribunale dei Ministri. A questo punto va evidenziato un elemento perché questa autorizzazione a procedere deve essere necessariamente emessa dalla Commissione parlamentare in cui presiedono sette pentastellati. E si sa che i grillini hanno come punta di diamante la lotta all’establishment politico che a loro dire è sempre pronto a contrastare ogni giudiziaria. Non è un caso infatti che Di Maio abbia già anticipato che voterà a favore dell’autorizzazione mentre Salvini, inizialmente intenzionato a farsi processare – per sequestro di persona perché non ha permesso lo sbarco dei migranti della Sea-Watch – nelle ultime ore avrebbe cambiato idea.
Dunque a conti fatti con i 7 grillini che voteranno sì assieme ai colleghi del Pd, 6, si arriva a 13 sì contro i 9 contrari e ciò vale a dire che scatta il semaforo verde per l’autorizzazione a procedere. Insomma, sembra proprio che il valore dell’autonomia della politica sia finita sotto i piedi per dare spazio a una democrazia che potremmo definire giudiziaria. Va bene così o qualcosa non funziona?