Se non fosse per i gravi danni che stanno arrecando al paese le figuracce che stanno inanellando da quando sciaguratamente è al governo quella pletora di incompetenti reclutati dal comico genovese farebbe anche ridere. Ma purtroppo non è così. Questi voltagabbana arroganti e presuntuosi buoni a nulla disposti a tutto pur di non tornarsene a casa – dove tra l’altro molti di costoro un mestiere neppure lo hanno – meriterebbero di essere presi a calci nel culo per ciò che stanno combinando. Basta guardare quella faccia di tolla di Giggino “er bibbitaro” – spedito al ministero degli esteri senza sapere una parola di inglese – e li hai visti tutti i senza vergogna del palazzo.

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Veniamo ora all’ultima pagliacciata a 5 Stelle a dir poco imbarazzante: la gestione del nuovo Ponte Morandi è stata affidata ad Autostrade (Aspi), ovvero la società controllata dalla famiglia Benetton. Così, dopo tanta propaganda, proclami, ultimatum, le promesse di revocare la concessione all’azienda “United Colors” puntualmente naufragano miseramente facendo emergere le solite menzogne dei bugiardi e ridicoli grillotti. E questo coincide proprio nel giorno in cui la Consulta dichiara “non illegittima” l’esclusione dalla ricostruzione del ponte del concessionario – che rivendica tra l’altro di non aver ricevuto risposte formali dal Governo alle proposte presentate – e la conseguente lettera inviata dal ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli (in quota Pd), al sindaco del capoluogo ligure e commissario governativo, Marco Bucci. Lettera in cui il capo del dicastero affida appunto ad Aspi la gestione del viadotto.

Naturalmente questa decisione, quella di rimettere in mano al famoso gruppo tessile di Treviso la gestione del ponte, è l’ennesimo schiaffo – tanti altri ce ne vorrebbero per gente di questo genere –  agli adepti del guru genovese. E come si verificò in tutte le altre volte in cui le promesse sono cadute nel vuoto è andata in scena un’altra insopportabile pantomima pentastellata… come se questi “fenomeni” non sapessero che in realtà sarebbe finita così dopo ben due anni di parole al vento in cui volevano far credere che avrebbero tolto la concessione ai Benetton.

E invece nulla, non hanno combinato nulla e ora fingono – a loro riesce naturale – stupore e rabbia inscenando la solita reazione stizzita scaricando in qualche maniera le colpe su mister “pochette” Giuseppi che, in casa grillozza, ritengono abbia avuto sulla vicenda una atteggiamento ambiguo. Ora sostenere che Giuseppi abbia da sempre un atteggiamento ambiguo dettato principalmente dal fatto di non essere all’altezza di guidare un esecutivo su questo non vi è dubbio: lui è l’autorevole rappresentante dei parvenu della politica attuale, il portabandiera dei camaleonti, degli ipocriti opportunisti che, come egli stesso ha fatto, cambiano idee e opinioni secondo le convenienze. Ma addossare tutta la responsabilità al capo dei volta casacca è però esagerato. E’ vero, ha sempre raccontato che voleva chiudere la questione rapidamente togliendo la concessione ai Benetton ma in due anni non è andato oltre le parole, come del resto hanno fatto gli inetti stellati che lo sostengono.

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Dal canto suo Giuseppi in visita a Madrid, dove ha incontrato il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, gonfia i muscoli, si atteggia a grande decisionista e ne spara una delle sue affermando che la faccenda deve essere chiusa “entro la fine di questa settimana”. Ci crediamo all’avvocato del popolo o lo manderemo a quel paese anche stavolta? Bene, si accettano scommesse. Ma non è tutto. Nel clima incandescente si inserisce un altro fulmine di guerra come il grilluto Vito Crimi, il gerarca minore, come lo definì il grande maestro di giornalismo, direttore storico di Radio Radicale Massimo Bordin. “Il Ponte non dev’essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Su questo il M5S non arretra di un millimetro”. Ecco, quando sparano balle di questo genere questo significa esattamente che non  arretreranno di un millimetro ma di chilometri rimangiandosi tutto, se questo può servire a salvare la poltrona ben retribuita. Del resto i pentastellati hanno dimostrato ampiamente di avere lo stomaco adatto per digerire le cialtronerie che hanno ancora il coraggio di raccontare. Ma peggio ancora è che c’è chi crede ancora a questa combriccola di ingannatori di razza.

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Tuttavia, nonostante la tensione salga, il Pd preferisce non prendere posizioni oltranziste evitando di essere trascinato nel fango dell’ipocrisia e si limita a dire che il governo dovrà chiudere in tempi veloci. Mentre fuori dal coro arrivano come saette le affermazioni di Matteo Renzi che sotto sotto auspica da sempre la definitiva estinzione pentastellata (in questo caso come dargli torto?). Perciò più figuracce incassano i grillozzi più aumenta l’erosione del consenso stellato. Così come un pugno allo stomaco stellato arrivano i commenti di Matteo: “La gestione ai Benetton? Sapevano tutti che sarebbe andata così. È tardi per cacciarli”. E poi il leader di Italia Viva prosegue con il solito tono sarcastico e affonda la lama: “Non puoi dire revoco, lasciando aperta così a lungo la questione. In un senso o nell’altro le decisioni vanno assunte. È il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti. Dopo due anni non si può continuare ad urlare revocheremo o cacceremo i Benetton. Perché è molto semplice, ma impossibile da farsi: basta col populismo degli annunci. Tutti sapevano che la gestione sarebbe andata ad Autostrade – conclude l’ex premier – era già previsto all’inizio del percorso. Ma ora basta con la politica dei rinvii”.

Insomma, ieri è stato il giorno delle concessioni e dopo le polemica per il ponte di Genova arriva la proroga per la gestione degli aeroporti. E qui arriva la beffa confezionata dal decreto rilancio: il governo giallorosso premia Atlantia, la società controllata dalla famiglia Benetton. In sostanza grillozzi e dem hanno deciso di prolungare di due anni le concessioni aeroportuali italiane. A trarne vantaggio, appunto, tra le altre società, Aeroporti di Roma, società controllata da Atlantia. Come mai i Benetton in questo caso vanno bene e quando si tratta di autostrade devono essere tolti di mezzo?

Una situazione assurda, paradossale, al limite del ridicolo. Prima ci togliamo dai piedi personaggi del genere meglio è.