LEGA, SE PASSA LO IUS SOLI PRONTA ALLA RIVOLUZIONE
In vista delle elezioni intervengono il segretario provinciale Antonio Carra e il suo vice Alessandra Cappellari
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Sul biotestamento possono essere in linea con la nuova legge seppur con  dei distinguo confermando comunque che la libertà di scelta debba essere garantita sempre. Ma riguardo allo ius soli – altra questione scottante che ormai sarà affrontata  nella prossima legislatura –  l’antico temperamento padano emerge di scatto come se si andasse  a toccare un nervo scoperto quando si parla di immigrazione: “Se dovesse passare facciamo la rivoluzione”, sbotta d’istinto la pasionaria del Carroccio Alessandra Cappellari, vicesegretario provinciale  già vicesindaco della precedente amministrazione comunale di Mantova, che di ius soli non ne vuole neppure sentire parlare.
E’ indubbio che la  Lega vanta un forte radicamento a livello locale e proprio  per questo  potrebbe avere buone chance di portare in Parlamento o in Regione un proprio esponente mantovano. Manifesta fiducia il segretario Antonio Carra che forte di poco meno di 800 iscritti tra militanti e sostenitori indica l’Alto Mantovano, storica roccaforte del “Sole delle Alpi”, come serbatoio di consenso che potrebbe confermare un candidato vincente. Tuttavia Carra per ora preferisce non sbilanciarsi e comprensibilmente attende la suddivisione dei collegi.
Resta comunque il fatto che l’appuntamento con le politiche sarà il 4 marzo, salvo imprevisti, e i leghisti virgiliani si stanno preparando a riconquistare il Pirellone e a dare la definitiva spallata al centrosinistra per tornare alla guida del Paese. Del resto i sondaggi danno il centrodestra in costante ascesa,per il momento,  anche se tali indagini, esperienza insegna, vanno considerate e analizzate con le debite cautele.
Molte le riflessioni che i vertici del partito esprimono in merito alla tornata elettorale ma Carra mette le mani avanti e pone sul tavolo alcune urgenze che auspica possano essere avanzate nelle sedi istituzionali chiamate a rinnovare il proprio consesso assembleare. “Ritengo che si debba puntare alla revisione della viabilità compresa quella ferroviaria perché tale sistema di infrastrutture è di fatto il volano che spinge l’ulteriore sviluppo delle aziende e favorisce di conseguenza l’insediamento di ulteriori realtà produttive”, ricorda il segretario che poche ore prima aveva parlato nel merito con i responsabili federali. Mentre Cappellari evidenzia che non può più attendere l’asse viario Tibre con il collegamento alla tangenziale ovest “come va affrontata una volta per tutte la questione dei collegamenti stradali a nord del mantovano, dove la concentrazione di aziende di ogni settore, dal manifatturiero al comparto agricolo-zootecnico, è di notevole portata ma si trova a  fare  i conti con strade  datate, realizzate parecchi  anni fa e dunque   insufficienti a reggere l’attuale carico di flussi di traffico. Insomma vanno riqualificate con urgenza”. Stesso richiamo per il trasporto su ferro che puntualmente non fa mancare polemiche sulla tratta Mantova-Milano.
Una accelerata anche sul fronte del lavoro in cui la Lega ritiene di giocare una partita in grado di dare una svolta a questo Paese. In questo senso il segretario Carra  si riallaccia alla viabilità poiché   ritiene che lo sviluppo in grado di produrre occupazione non possa essere slegato da adeguati processi  infrastrutturali che danno la spinta a nuovi insediamenti. Al riguardo segnala una vasta  area   alle porte della città, Valdaro, “già esistente, in grado di ospitare parecchie aziende e quindi senza  il dubbio  di  provocare un ulteriore impatto ambientale,  ma di fatto mai decollata”. E allora? “E allora vanno pensati nuovi sistemi – argomenta Carra – magari sgravi fiscali adeguati oppure incentivi. Alla fine una serie di condizioni che abbiano l’obiettivo di stimolare l’imprenditore a investire”.
Occhio di riguardo anche per il comparto agricolo, da parte dei leghisti,  visto che che queste aree  in termini produttivi non temono confronti. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia e Cappellari afferma che oggi, con l’incursione di prodotti stranieri che nulla hanno a che fare con le eccellenze locali, serve ancor di più una azione severa in grado di tutelare “le nostre produzioni di altissima qualità. Dobbiamo studiare metodi di comunicazione adeguati che sappiano  raggiungere e sensibilizzare il consumatore che deve essere in grado di capire cosa sta acquistando. E per questo è necessario un intervento deciso della  politica senza perdersi in chiacchiere. Altrimenti si rischia di essere penalizzati proprio in uno dei settori trainanti della nostra economia e questo sarebbe vergognoso”.
E sulle enormi potenzialità  turistiche e culturali che il nostro Paese offre e che purtroppo non sono mai state realmente valorizzate, sul patrimonio artistico e monumentale che il mondo ci invidia la Lega cosa intende fare per imprimere un cambio di direzione?  Su questo particolare segmento economico sia Carra che Cappellari sembrano avere idee chiare: “Se per rilanciare le nostre meraviglie storiche servono i tedeschi allora diciamo ben vengano i tedeschi”. Cosa significa? Non è un  discorso campato per aria poiché gli esponenti leghisti fanno riferimento al complesso museale di Palazzo Ducale, Regia dei Gonzaga, da qualche anno  diretto dall’austriaco  professor Peter Assmann –  tra i nuovi direttori provenienti da tutto il mondo dopo il  completamento della procedura di selezione internazionale per la direzione  dei 20 principali musei italiani – complesso museale  che appunto  sta avendo un successo clamoroso in termini di visite mai registrate prima. Un successo rafforzato inoltre con l’organizzazione di eventi espositivi di straordinario livello storico-artistico di grande richiamo.. E tutto questo è avvenuto dopo un  periodo di lungo letargo in cui il prestigioso palazzo gonzaghesco e il resto della città non riuscivano ad attrarre il visitatore. Ma con l’arrivo di Assmann tutto è cambiato, il professore- manager ha saputo coinvolgere, trascinare sfruttando esclusivamente il tesoro giù esistente. Ecco perché Carra e Cappellari, anche se in tono provocatorio, lanciano la sfida: “Avanti con i tedeschi, se questo può  far funzionare quello che in realtà non ha mai funzionato o è andato a rilento”.
E nella tabella di marcia non poteva mancare uno dei cardini che fanno parte del dna leghista: la sicurezza.
Reduce da un recente incontro con il neo prefetto  Sandro Lombardi il segretario Carra riferisce di aver trovato una forte sintonia di intenti su tematiche urgenti espresse dal territorio che non toccano esclusivamente la sfera della criminalità “ma intendiamo sicurezza nel campo del lavoro come sulle strade. Molto sensibile su tali argomenti, sicuramente per aver fatto parte delle forze  come ex questore, mi ha garantito che è già stato decisa una azione capillare mirata alla prevenzione con l’apertura nei municipi di sportelli in cui i carabinieri offriranno informazioni alla cittadinanza”.
Una agenda dunque ricca quella della Lega che si prepara al grande confronto elettorale di primavera. Una Lega che ha tutta la voglia di sdoganarsi dai confini del nord poiché, come sostiene il leader Matteo Salvini, il partito vuole essere di ampio respiro a livello nazionale candidandosi alla guida del governo. Dunque dal vecchio logo via la connotazione “nord” considerata evidentemente una sorta di ghettizzazione politica. Una decisione che ha creato non pochi malumori tra i militanti di stretta e antica osservanza bossiana. Vedremo se tale strategia risulterà vincente. Salvini ne sembra certo e nelle ultime ore ha dichiarato che punta al 20%… si accettano scommesse.