Lo avevano detto e così hanno fatto: il governo catto-comunista stellato ha riaperto i porti accampando la balla sulle quote relative alla ridistribuzione dei migranti nei Paesi dell’Unione. Così alcune ore fa la nave Ocean Viking con a bordo 82 migranti è entrata nel porto di Lampedusa.

Taken from a "rhib", an inflatable dinghy, belonging to the 'Ocean Viking' rescue ship, operated by French NGOs SOS Mediterranee and Medecins sans Frontieres (MSF), some 81 migrants are rescued during an operation in the Mediterranean Sea on August 11, 2019. - The rescue operation comes as a dispute escalates over which countries will take in migrants rescued by different charity ships operating in the area, as mild Mediterranean weather increases the number of people trying to make their way to Europe from Africa. (Photo by Anne CHAON / AFP)

Con il Conte bis, dunque, dopo 14 mesi di porti chiusi, il nostro Paese concede la possibilità a una nave delle Ong un approdo per accogliere i migranti imbarcati davanti alla Libia. Migranti – almeno così hanno raccontato i giallo-sinistri – che dovrebbero poi essere ridistribuiti nei paesi europei che si sono detti disponibili ad accoglierle. La decisione dell’attuale governo ha voluto quindi dare un segnale netto di discontinuità rispetto al precedente esecutivo su una questione nevralgica come quella dell’immigrazione.

I cattocomunisti di nuovo nella stanza dei bottoni con l’ennesimo colpo di mano – per la quarta volta al governo nel giro di sei anni senza avere il mandato popolare – hanno quindi voluto porre fine alla politica dei divieti all’entrata delle Ong decisa da Matteo Salvini, il nemico numero uno dell’ammucchiata giallo-rossa: “Bene, porti aperti senza limiti – dice l’ex ministro dell’Interno via social-  è una resa a chi vuole fare dell’Italia il campo profughi”.

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Ma veniamo al nodo sostanziale della vicenda che apre la questione del ricollocamento volontario in alcuni paesi Ue. Giggino Di Maio, messo all’angolo dai sinistrorsi che hanno immediatamente spalancato all’accoglienza indiscriminata, in evidente imbarazzo balbetta: “Il porto sicuro è stato assegnato a Ocean Viking solo perché  l’Ue aderisce alla nostra richiesta di prendere gran parte dei migranti”. Ma possiamo credere ancora a ciò che dice questo ragazzotto divenuto la nuova icona dei voltagabbana? Possiamo dimenticare che Giggino e il resto della compagnia stellata dicevano di voler aprire il palazzo come una scatoletta di tonno quando in realtà sono divenuti loro stessi i custodi del palazzo?

(FILES) A file photo taken on April 24, 2009 shows the European Union flag and national flags in front of the European Parliament in Strasbourg, eastern France. The Nobel Peace Prize was on October 12, 2012 awarded to the European Union, an institution currently wracked by crisis but is credited with bringing more than a half century of peace to a continent ripped apart by World War II. AFP PHOTO / FREDERICK FLORIN

Diciamo intanto che l’intesa con i paesi europei è ancora tutta da definire. Inoltre resta da stabilire quali siano gli straordinari  “benefattori” disponibili a prendere la propria quota dei migranti della Ocean Viking e quali siano i requisiti per ricollocare tutti coloro che verranno soccorsi in futuro nel Mediterraneo.

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Per ora c’è solo una disponibilità di massima, vale a dire non c’è nulla di sicuro, di Germania e Francia che dovrebbero prendersi una quota dei migranti: il 25% sarebbero dirottati in Germania e un altro 25% in Francia. Ma funzionerà davvero così? Può rassicurare il comunicato diramato da Palazzo Chigi che evidenziava come sulla vicenda della Ocean Viking si sia registrata una “forte adesione europea al meccanismo di redistribuzione attivato nelle scorse ore dall’Italia che consentirà un’adeguata e sollecita soluzione”.?

Di fatto tedeschi e francesi saranno disposti all’ingresso solo dei richiedenti asilo, come hanno sempre dichiarato in passato, o di tutti i migranti e dunque anche quelli economici, che invece per Parigi e Berlino dovrebbero rimanere nei centri dei Paesi di primo approdo in attesa del rimpatrio? Vale a dire in Italia, come al solito, naturalmente.


epa07752331 The new rescue vessel 'Ocean Viking' of the French NGO SOS Mediterranee and Doctors Without Borders is moored in the port of Marseille, France, 01 August 2019. EPA/SEBASTIEN NOGIER

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Non è un aspetto da sottovalutare visto che i due paesi si sono mostrati talmente e inaspettatamente caricatevoli pronti a spalancare le porte allo straniero. Staremo a vedere se le chiacchiere si tradurranno in fatti concreti. Comunque vada se ne parlerà nel vertice del prossimo 23 settembre a Malta. Perciò al momento di nero su bianco non c’è nulla. Summit nel quale Malta, Italia, Francia e Germania tenteranno di trovare un accordo politico che consenta di ridistribuire subito i migranti nei paesi disponibili senza dover ogni volta ricorrere a nuovi accordi. Ma in ogni caso, anche se le cose dovessero andare come “rassicurano” i signori dell’Unione, di certo almeno la metà di quelli che sbarcheranno resteranno qui, in Italia.

Parlando dell’ipotetico ricollocamento va aggiunto poi che si tratta di un sistema lungo e complicato che  oltretutto ha già mostrato parecchie criticità con il precedente esecutivo giallo-verde. Perciò si rafforza l’idea che la strategia dell’Ue sia una falsa soluzione o meglio una bufala come spesso è capitato quando si affronta la faccenda immigrazione in cui l’Italia è stata lasciata sempre sola ad affrontare e sostenere il peso degli sbarchi mentre i burocrati di Bruxelles facevano spallucce girando la testa dall’altra parte.

Chiariamo subito che una volta arrivato sulle nostre coste nessun migrante se ne va velocemente in un altro paese ma resta qui per un bel po’ di tempo. Per esempio gli 82 della Ocean Viking sono stati trasferiti in un primo centro di accoglienza e li resteranno per mesi in attesa della fantomatica ridistribuzione. Come spiega in  maniera dettagliata Il Giornale prima devono arrivare da Malta i funzionari dell’Easo, l’agenzia europea che si occupa di ricollocamenti, per intervistare tutti i migranti. Poi arrivano le delegazioni dei singoli paesi come Germania, Francia, Spagna che si sono già resi disponibili in passato per ascoltare a loro volta i migranti e scegliere le proprie quote. Il Lussemburgo, piccolo e moderno, organizza le teleconferenze. Per dare un’idea i 67 sbarcati il 31 luglio da nave Gregoretti hanno cominciato i trasferimenti negli ultimi giorni. In altri casi c’è voluto più tempo e comunque il sistema va attivato di volta in volta.

Resta il fatto che prima alle navi di queste Ong non era concesso l’attracco alle nostre coste mentre ora tutto sarà possibile grazie alla scellerata idea buonista della sinistra che ci ritroviamo al governo. Qualche creatura stellata miracolata dal comico genovese e che siede da oltre un anno in Parlamento tenta di convincere gli italiani che entro un mese dall’arrivo i migranti saranno ricollocati in base alle quote predefinite. Evidentemente questi grilluti credono che gli italiani siano ancora disposti a credere alle loro pagliacciate. Tra l’altro vogliamo rammentare ai movimentisti-comunisti di governo che i tempi della ridistribuzione – qualora si dovesse procedere in tal senso – si allungheranno ulteriormente poichè dopo l’improvviso cambio di rotta che ha repentinamente spalancato i porti le partenze dalla Libia aumenteranno. E come al solito sarà l’Italia a sostenere il peso maggiore con buona pace delle favole raccontate dall’establishment europeista.