Dopo il via libera della Merkel, di Macron, delle banche, del Quirinale, dei mercati, di Renzi, di Papa Francesco, della piattaforma Rousseau, dei sindacati, di Confindustria, della magistratura ecco il Governo dell’inciucio Pd-M5S nato esclusivamente per bloccare la Lega di Salvini. Governo di basso profilo ma che ha tutta l’intenzione di durare… almeno stando alle dichiarazioni del premier Conte che ha pure la faccia tosta di non essere considerato un uomo per tutte le stagioni. Ah, non lo è? Non ha forse cambiato maggioranza nel giro di qualche ora con la stessa facilità con cui ci si cambia una camicia?
Per una strana e imbarazzante sorta di mutazione genetica che fa parte del dna del trasformismo l’esecutivo giallo rosso, costituitosi sulla base di trame di palazzo e spartizione di poltrone, poteva assumere fino a poco tempo fa un profilo anche rivoluzionario, proprio per la presenza dei grillozzi. Ma costoro, sono i fatti che del resto lo dimostrano, si sono rivelati un autentico bluff. Di conseguenza, ironia della sorte, il risultato scaturito è che questo governo, spiccatamente di sinistra, rafforza ancora di più gli stessi poteri forti che erano da anni nel mirino dei stellati. E non dimentichiamolo che fu proprio per questa lotta contro le classi dominanti che il Movimento riuscì a guadagnare un vasto consenso. Adesso però qualcosa si è rotto con una incredibile inversione di marcia.
L’establishment, quindi, tira un sospiro di sollievo: tolto di mezzo il Capitano e addomesticato i grilluti il campo è stato definitivamente sminato. E’ incredibile pensare che i stellati, presentatosi alle politiche dell’anno scorso, sbandieravano l’obiettivo di aprire il palazzo come una scatoletta di tonno. Bene, adesso invece i ragazzotti lanciati da Grillo sono diventati i guardiani del potere, sono parte integrante di esso costituendo oltretutto un asse strategico con il nemico storico, il Pd che delle èlite istituzionali è di fatto lo strumento politico-operativo.
Il Conte bis è quindi a tutti gli effetti l’espressione della burocrazia internazionale, del sistema economico-finanziario. Insomma, una nuova casta che ha gettato la maschera rivelando così di essere serva di Bruxelles, casta che aveva invece all’origine – almeno a parole – l’ambizione di distruggere la classe di comando dell’Ue. I radical chic della èlite nostrana e di oltre confine stiano dunque tranquilli. Alla fine avevano preso paura di una pistola scarica. I filo governisti di sempre come il Pd, per breve tempo finiti all’angolo dall’ondata populista e sovranista, tornano come d’incanto nei palazzi del potere – per la quarta volta in sei anni senza il mandato popolare – proprio grazie alla volontà dei grillotti, gli stessi che li avrebbero voluti vedere sparire dalla faccia della terra. Fino a poco tempo fa una tale operazione sarebbe stata considerata fantascienza ma spesso la realtà supera la fantasia.
Ora diciamo che in politica tutto può accadere ma come sia possibile che ci siano quelli che credono ancora alle sparate di Grillo e del resto della compagnia dei miracolati dopo il repentino voltafaccia che dal “vaffa” è passato al sistema con una serie di contorsioni politiche inclassificabili è difficilmente spiegabile. Come non ricordare che il comico genovese è passato dagli insulti pesanti – ricordiamo “pittibimbo” riferito a Renzi, e il vaffanculo generale – abbracciando infine la tanto odiata casta politica.
Altrettanto difficile è capire i motivi che hanno spinto Grillo a trasformarsi in voltagabbana, categoria da lui sempre fortemente avversata. Sta di fatto che lui oggi è diventato uno dei maggiori esponenti del tanto vituperato establishment. E l’èlite globale lo ringrazia. Tutto è tornato al proprio posto. Le pseudo teste calde cosiddette populiste sono state ammansite trasformandosi magicamente in dorotei di democristiana memoria. L’agitazione grillotta è stata ricondotta alla “ragione” della casta attraverso poltrone e prebende. Il fronte dei conservatori è salvo.