Nullità dei mutui indicizzati al tasso Euribor. C’è una violazione delle norme Antitrust

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Per diversi anni consecutivi, precisamente dal 2005 fino al 2008, l’Euribor sarebbe stato
manipolato e truccato, “costringendo” i clienti a pagare più di quanto naturalmente avrebbero
dovuto. Solo ai clienti italiani sarebbero stati “scippati” circa 20 miliardi di euro. Coinvolte
diverse banche europee,
Invero è stato accertato e verificato, che sono nulli i contratti di mutuo con tasso Euribor, per
violazione della normativa antitrust (legge n. 287/1990).

Il parametro Euribor richiamato nelle
clausole inserite nei contratti di mutuo, per il periodo che va dal 29.09.2005 al 30.05.2008, può
esser dichiarato nullo per contrarietà a norme imperative, per essersi realizzata la condotta
anticoncorrenziale, come accertato dal provvedimento dell’Antitrust Europea C (2013)8512/1 in
data 04.12.2013 nel caso AT\39914.
L’effetto del cartello tra le banche ha portato ad alterare i tassi dei mutui indicizzati al parametro
Euribor e ciò determina una nullità per indeterminatezza ed indeterminabilità oggettiva
dell’oggetto della clausola relativa al tasso Euribor nel periodo di intervenuta alterazione dei
criteri di calcolo del medesimo), ex artt. 1346 e 1418, comma 2°, cod. civ..

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La nullità discende dall’intervenuta violazione – nella applicazione del tasso di interesse così alterato – delle norme imperative impositive del divieto degli accordi e delle intese tra imprese, di cui agli art. 2 l. n.
287/1990, 101 TFUE e 53 EEA. Per verificare il praticato maltolto dell’effetto manipolatorio del
tasso, nel finanziamento bancario, occorrerà ricalcolare il mutuo, il capitale, gli interessi e
sostituire il tasso corrispettivo e di mora pattuito con il tasso legale ex art. 1284 co. 3^ c.c.
Tutto si è scatenato quando nel dicembre 2013 l’Antitrust europea, guidata dal vicepresidente
della Commissione Joaquìn Almunia, ha multato per 1,7 miliardi di euro quattro grandi banche,
Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e Société Générale, per un accordo di cartello
finalizzato a manipolare l’Euribor.

Chiunque avesse debiti a tasso variabile o derivati legati all’andamento dei tassi ha pagato alle banche (a tutte le banche, non solo alle quattro colpevoli)
più del dovuto. La manipolazione dell’Euribor riguarda una massa di prodotti finanziari (dai tipici mutui per la
casa ai derivati), superiore ai 400 mila miliardi di euro, circa 200 volte il debito pubblico italiano.
La cosa scioccante dello scandalo Euribor non è solo la manipolazione degli indici, ma anche la
predisposizione di veri e propri cartelli tra un certo numero di attori della finanza.
Inoltre, a prescindere dal fatto che la specifica controparte contrattuale abbia o meno preso parte
all’accordo distorsivo, la manipolazione del tasso influenza in ogni caso il tasso convenzionale
applicato nel corso del rapporto, rendendolo nullo, per il periodo in cui la indebita alterazione di
esso (avvenuta in forza della relativa clausola contrattuale, come eterointegrata in modo illecito)
ha avuto applicazione.
Di recente, anche il tribunale di Ancona, con sentenza non definitiva n. 1056/2020 pubb. il 18/08/2020, ha invalidato il mutuo con tasso euribor
(per scaricare la sentenza:wwwavvocatomandico.it)

di Monica Mandico