Solo una speranza dei cittadini verso la politica che guardi innanzitutto a loro e “costruisca insieme con loro” può ridare anche a noi speranza, quella autentica, che nasce dalla ricerca di verità. La speranza ha oggi i volti, i nomi e le storie delle vittime della “ fabbrica delle illusioni “: degli immigrati e dei giovani, delle donne mercificate e prostituite, delle persone fragili  e discriminate, dei morti sul lavoro, delle frontiere e dei suicidi, delle vittime delle mafie e dell’ingiustizia, dei disoccupati e di tutti gli esclusi da un modello  che degrada il fattore umano alla sua attuale funzionalità produttiva. Perché la speranza è nemica della menzogna, perché nel  proiettarci nel possibile ha bisogno di una base solida, altrimenti affonda con tutti noi nelle sabbie  mobili delle illusioni .

La speranza ha il volto degli esclusi disperati che affollano la faccia di questa Terra. Cosa debbono fare i politici per camminare sul cammino da percorrere nel diffondere la speranza, da cui separa un semplice gesto, un semplice atto di attenzione: “ cominciare ad accorgersi degli altri e prendere coscienza che il mondo e la vita sono realtà plurali “.  Cosa ha portato gli esseri umani a stringersi nelle prime comunità se non il bisogno di rispondere a paure e speranze collettive?

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Paure di essere giudicati, allontanati, abbandonati contro speranze di essere accolti, riconosciuti, valorizzati. E’ difficile capire l’angoscia del nostro tempo, se non prendiamo atto di questa “ privatizzazione della speranza “. Come tutti i beni più essenziali, anche la speranza è stata “ comprata “, resa oggetto di mercato e di scambio politico- finanziario. Ma una speranza non più distribuita, non più universale, destinata al conforto di pochi, cessa in quel momento di essere  SPERANZA. Essa è la tensione della vita che si fa progetto. Ogni persona spera perché è iscritta nel “registro” del possibile. Se togli alla vita questo sentimento.  togli il suo elemento, l’aria che respiri, la terra su cui cammini che è il segreto del loro bene e della loro realizzazione.

Cosa ci offre il futuro politico italiano dopo le nuove votazioni?  Una prospettiva di salute civile cagionevole della democrazia, che ci appare oggi come “ democrazia pallida “ per attacco alla Costituzione, alla legalità che è diventata arbitrio, contiguità tra le logiche criminali e quelle di un mercato minato dalla sua stessa avidità. Se per speranza intendiamo un’attesa fatalistica di cambiamento, ci sono fondati motivi per essere preoccupati. Ma se diamo credito all’impegno del metterci in marcia, ecco che quello  stesso scenario assume una prospettiva diversa, la veduta della possibilità di abbattere la menzogna !

Il futuro è ancora aperto e tutto dipende da noi e da quello che facciamo e faremo. Con la speranza, possiamo diventare i creatori del nostro destino, imparando,  con onestà, a fare le cose nel miglior modo possibile. Ma questo significa che dobbiamo cambiare noi stessi. Consideriamo il mondo come un luogo meraviglioso, che noi, come giardinieri, possiamo ancora migliorare e coltivare. Quello che faremo, dipende dai nostri pensieri, dai nostri desideri, dalle nostre paure, ma soprattutto dalle nostre speranze !

Aldo      Cisi           Presidente  Movimento  Politico  Italia