Questo Occidente decadente e decaduto crede che la concorrenza e la brama di ricchezza dei ‘nemici’, accerchiati militarmente, si vincano con le armi
Mentre i sedicenti leader NATO, europei e non, fanno finta di discutere ciò che è già deciso, una frase lapidaria mi colpisce: «La fine della guerra deve essere espressa in termini di obiettivi politici, oltre che militari. Non si può continuare a combattere senza avere alcun obiettivo a cui rapportarsi».
La frase è di Henry Kissinger, certo non un uomo di sinistra e certo non uno che abbia paura della guerra, anche la più crudele. Era al Governo con Richard Nixon quando decisero i terribili bombardamenti a tappeto di Hanoi e di altre città del nord Vietnam, che provocarono massacri e distruzioni molto, ma molto maggiori, per fortuna, di quelli odierni in Ucraina: ripeto, per fortuna. E scrivo ‘in’ Ucraina, perché quanto a comportamenti brutali e criminosi i due contendenti sono ottimi giocatori.
Come sempre nella storia, i conti, quelli veri, si fanno dopo, molto dopo, e per lo più li fanno gli storici, non i politici, non i politicanti, non i militari e meno che mai i cosiddetti ‘giudici’. Questi ultimi, infatti, fanno i conti parziali e spesso di una parte. Come il processo di Norimberga nella sua monumentale fragilità operativa, ma non nella ricostruzione di un legame col diritto, proprio mentre lo si violava.
Ma andiamo avanti. Perché evidentemente i cosiddetti leader riuniti per la NATO, i conti con la storia non li hanno fatti, e non sanno farli. Alcuni di loro, solo alcuni, si rendono forse conto della assurdità di talune decisioni, ma tacciono e piegano il capo. Perché resistere all’imperatore impotente a combattere la guerra che vorrebbe è impossibile: i danni sarebbero troppo grandi per i più piccoli ‘vassalli‘.
Sì -lo possiamo dire?- vassalli, che accettano tutto, salvo Emmanuel Macron a sussurrare che però la difesa europea sarà realizzata lo stesso, subito ripreso in malo modo dalla guardia del corpo di Joe Biden, BoJo il bull-dog. E nel silenzio di Mario Draghi, che, evidentemente, ha rinunciato (e comincio a dirmi ‘se mai l’ha avuta’) all’idea della indipendenza europea attraverso la difesa.
E dunque, la NATO si allarga, anzi, trova nuovi posti per abbaiare contro l‘orso russo, che non sa e non può (ma specialmente non vuole) affrontare direttamente.
Pensateci anche voi insieme a me. Da ormai quattro mesi si combatte una guerra finta: quella tra ucraini e ucraini, questi ultimi col soccorso, almeno a viso aperto, della Russia. Gli altri ucraini col soccorso ambiguo e ipocrita della NATO, cioè degli USA, che, però, non possono agire direttamente. Anzi, esattamente come i russi che accusano di vantare il possesso di armi che invece non hanno, vantano le proprie presunte capacità con manovre clamorose e dispendiose, che non dimostrano proprio niente, e certamente non sono quelle che spaventano l’orso russo: ci vuole altro!
La guerra per interposti combattenti continua sanguinosa: tanto il sangue è sempre ucraino, orientale o occidentale, sempre sangue ucraino. Posto pure che l’Ucraina sia mai esistita, in quella dimensione, in quei confini.
E, di nuovo, è Kissinger che impartisce una lezione gelida di politica e di diritto internazionale, quando, parlando apparentemente di altro, sussurra «Primo: la Russia ha annesso un pezzo di Ucraina dieci anni fa, e l’Europa e gli Stati Uniti lo hanno acconsentito» (sorvoliamo sull’uso strano della lungua italiana!). Questa è lucidità, ma lucidità gelida, quella del professore che stronca l’allievo ignorante senza alzare la voce, ma facendogli sentire forte la sua ignoranza. Perché? Ma perché questa è la frase chiave di ogni possibile soluzione, è la base fondamentale alla quale non ci si potrà mai sottrarre; perfino un giudice ipocrita come quello statunitense che impedisce l’aborto, non potrebbe sottrarsi a questa verità.
La Russia ha occupato quel territorio nel 2014 e nessun Governo al mondo, nessuno, proprio nessuno, ha detto una parola contro. E vorrei vedere. Ve l’immaginate Israele dire che non si occupano e annettono territori altrui? Ve l’immaginate la Gran Bretagna che detiene ancora le isole Falkland/Malvinas? Ve li immaginate gli USA, che ancora detengono Portorico in stato di semi schiavitù e sorvoliamo sulla Micronesia? Ma poi, ve l’immaginate la Turchia che si prende pezzi della Siria e massacra curdi a tutto spiano?
E comunque, quella espressa da Kissinger è una delle norme fondamentali del diritto internazionale: se fai una cosa e riesci a tenertela, e nessuno si oppone, beh, quella cosa può essere tua (attenti: ‘può‘, non ‘è‘). E per di più -questo Kissinger non lo ha detto, e non avrebbe mai potuto, forte del fatto di essere un politologo e non un giurista- quei territori la Russia li ha annessi sulla base del fatto che prima erano stati ‘liberati‘ dalle popolazioni locali, titolari -che piaccia o meno a Volodymyr Zelenski e a Joe Biden- dell’aspirazione all’autodeterminazione.
Quante volte ho scritto qui, che la situazione è estremamente complessa, molto più di quanto la gran parte della stampa italiana (per lo più dedita ad incensare sé stessa) abbia compreso, e la soluzione giuridicamente corretta del problema richiede studi accurati e approfonditi, tempo, e, specialmente, una situazione di pace.
La pace, la NATO (leggi gli USA) non la vogliono, perché impedirebbe il progetto, in cantiere da molto tempo, di trasformarla (come in gran parte già è) in una struttura militare aggressiva, come sempre, ma più a vasto raggio di sempre.
Ed è evidente che Svezia e Finlandia hanno dovuto partecipare, entrare nell’alleanza per non restare isolati (ma anche su questo ci sarebbe molto da discutere) e pagare un prezzo altissimo, che vedremo se davvero i rispettivi popoli accetteranno che venga pagato, rovesciando una tradizione secolare. L’accettazione di qualificare come terroristiche talune organizzazioni di lotta per l’autodeterminazione curda. E non solo, perché, se leggo bene, quella qualifica avrà per effetto l’estradizione di alcuni curdi in Turchia: un prezzo, dunque, di morte. Ma specialmente di rinuncia ad una tradizione secolare di pacifismo e di amore per la democrazia e per la pace. Sorvoliamo sui soliti commenti di quelli che ne sanno una più del diavolo, e che dicono che no, Recep Tayyip Erdogan non ha ottenuto nulla, no, la Svezia non intende estradare nessuno, sì la legge è in corso, ma da tempo e via edulcorando.
E parteciperanno i nuovi Paesi, insieme alla muta Italia, ad una organizzazione che si allarga ancora fino ad includere, forse, addirittura l’Australia e la Nuova Zelanda. E che c’entra tutto ciò con la difesa? E in particolare con la difesa europea? Vedrete nel Parlamento italiano, al momento della discussione e della ratifica, il silenzio plumbeo, ipocrita come sempre.
Ciò che mi colpisce e che vorrei trasferire ai miei Lettori, è il senso di decadenza, di ritualità fine a sé stessa, di ripetizione coatta di gesti sempre uguali.
Chi sa perché, a me l’immagine di quei Capi di Governo riuniti intorno al sempre più evanescente e assente Joe Biden, a ripetere il rito della reazione all’attacco russo, a ripetere la orribile frase di Winston Churchill sulla Cortina di ferro da imporre alla Russia, a cercare nella forza bruta e nella minaccia, una forza effettiva, che non ha più, ricorda qualcuno di quei ‘barbari‘ che assillavano Roma. E poi il viso inespressivo di Xi Jinping, che dice che ‘l’Occidente’ deve sempre cercare nemici per giustificare le proprie azioni e -ma questo mi pare non lo abbia detto- le proprie sconfitte. Certo, questo Occidente decadente e decaduto crede che la concorrenza e la brama di ricchezza dei ‘nemici‘, accerchiati militarmente, si vincano con le armi.
Non riesco nemmeno a ridere per lo strafalcione (frutto di arroganza nel possesso del mezzo) del solito ‘grande giornalista’ che dice, testualmente «Draghi ha incontrato la corona», mentre l’inconsciamente ridicolo Jens Stoltenberg, se ne esce con una frase il cui infantilismo è la prova provata della decadenza: «Fuori c’è un mondo pericoloso e imprevedibile» … quante volte lo abbiamo ripetuto ai nostri bambini, per vederli correre a rifugiarsi sotto le gonne (atomiche, naturalmente) delle mamme?
Giancarlo Guarino – L’Indro