Ma toh, stravince l’inciucione. La farsa è andata in scena. Con il segnale verde dato dal voto degli iscritti grillozzi sulla piattaforma privata Rousseau la commedia del governo giallorosso è realtà. Il Conte bis voluto dal patto demenziale tra M5S e Pd è stato approvato con il 79% dei voti il che significa quasi un plebiscito. I tempi per rendere operativa la vergognosa ammucchiata tra due formazione che fino a pochi giorni fa si sono per anni insultate pesantemente sono scaduti. Il premier incaricato Giuseppe Conte si è già recato al Quirinale stamane con il resto della squadra per il giuramento.
Al di là di tutto sconvolge e preoccupa per il nostro futuro che siano circa 115 mila persone – gli aderenti al movimento che hanno diritto di voto su Rousseau – a determinare le sorti del nostro Paese e non, come invece dovrebbe essere, il corretto ricorso alle elezioni politiche unico strumento che garantisce la democrazia. L’elemento sostanziale è che sconvolge il fatto di aver delegato ai votanti grillozzi la decisione sul Conte bis, ovvero se si voleva questo tipo di governo giallorosso o meno.
A questo punto sorge naturale una domanda: e se l’avessero spuntata i no – ovviamente fingendo di partire dal presupposto di credere alla correttezza del procedimento di votazione in rete e dunque privo di ipotetiche manipolazioni da parte dei padroni della piattaforma magari in grado di alterare i risultati in rete a seconda le necessità contingenti – come si sarebbero comportati Grillo, Di Maio e compagnia cantante? Avrebbero fatto davvero saltare la fiera dei voltagabbana che per giorni hanno solo parlato di spartirsi poltrone di governo?
Tuttavia dobbiamo anche aggiungere che la carnevalata della piattaforma creata dalla Casaleggio e soci di per sè non la si può ritenere incostituzionale. Ma contestualmente possiamo evidenziare che è sostanzialmente incompatibile con la ragione di Stato, con la vera democrazia, con lo spirito di base della Carta stessa. Insomma, interpretare la funzione della piattaforma come una possibilità, uno strumento valido per l’esercizio della sovranità popolare è pura follia. Ecco perchè riteniamo che il Capo dello Stato doveva immediatamente rifiutare questa indecente buffonata a cui stiamo assistendo.
Perchè di questo si tratta in realtà, una buffonata. E a rafforzare tale convinzione vi sono fior di costituzionalisti che subito hanno stigmatizzato questi equilibrismi politici. “Non si gioca con la democrazia”, ha dichiarato dalle colonne de Il Giornale Sabino Cassese. Laconico il commento di Cesare Mirabelli “Così la democrazia rappresentativa va a mare”. Mentre Giovanni Maria Flick Rousseau “E’ contro la Costituzione”. Giudizi quindi duri, lapidari di due presidenti emeriti della Corte Costituzionale e di un costituzionalista sul ricorso del voto on line.
Chiusa l’esperienza giallo verde, per intenderci il tanto vituperato governo populista, ora si apre la nuova stagione giallo rossa che vuole dimostrare da un momento all’altro al Paese di saper governare lasciandosi alle spalle gli atroci scontri del passato recentissimo. Possiamo credere a gente simile? Non viene il sospetto che ci credano degli imbecilli?
Clamorosa e imbarazzante la trasmutazione del Movimento stellato populista che si era presentato come forza anti-sistema sempre contro le èlite dominanti. Adesso il grande bluff è sotto gli occhi di tutti. Il vento è cambiato. L’elettorato grillino è stato tradito. L’establishment dell’Ue abbraccia ora l’esecutivo sinistro che di fatto ha imposto all’Italia. Banche e poteri forti esultano. Le promesse stellate di rivoluzionare i massimi sistemi politici nazionali e europei si sono dimostrate un inganno per chi aveva dato fiducia alle creature del comico genovese. Anzi, la voglia di potere di questi personaggi miracolati dalla politica è talmente evidente che sono riusciti non solo a farsi accettare dalle forze – fino a qualche ora prima contestate – da sempre filo-europeiste come il Pd ma gli stessi dem, Renzi in primis, hanno compiuto un capolavoro disinnescando la mina stellata – rivelatasi innocua – facendola addirittura come parte integrante del proprio sistema di potere.
Complimenti ai grilluti, hanno compiuto una metamorfosi che farebbe impallidire i personaggi della prima Repubblica che loro stessi hanno sempre e comunque condannato.