Titolo del Tg La7: “Kamala dai quartieri per neri alla Casa Bianca”. Ma non è “nera” ed è figlia delle élites. E dovremmo preoccuparci della disinformazione russa?
Il Tg di La7 (ma anche altri media) ha maldestramente cercato di presentare Kamala Harris come proveniente da “quartieri per neri”, manco fosse cresciuta a Soweto negli anni ’80. Lei è invece la figlia di un professore universitario discendente da una ricca famiglia (di proprietari di schiavi) giamaicana. La sua famiglia ha sempre abitato intorno ai campus.
Sì, suo padre discende da proprietari di schiavi. Questo sarebbe di per sé irrilevante, ma l’ideologia woke, della quale Kamala è una promulgatrice, fa di fatto dello schiavismo il peccato originale e inizio ideale della civiltà occidentale moderna (Project 1619).
Le politiche DEI (Diversity, Equity, Inclusion), che l’amministrazione Biden/Harris ha introdotto a livello federale, elevano l’ideologia woke a linea guida della società americana, con programmi di redistribuzione, educativi, e occupazionali basati sulla discriminazione. Discriminazione razziale, di genere, sessuale, e chi più ne ha più ne metta. In pratica, l’intera società viene rimodellata secondo l’ottica marxista oppresso/oppressore, con i burocrati del DEI che distribuiscono le relative patenti.
Le tradizioni occidentali di meritocrazia ed eguaglianza di fronte alla legge vengono effettivamente nullificate. Gente che non ha mai posseduto schiavi viene tassata e discriminata per redistribuire soldi e privilegi a gente che non è mai stata schiava.
E la schiavitù è solo un esempio. Le politiche DEI accampano ogni tipo di pretesa e distribuiscono ogni tipo di patente di oppresso e oppressore. Se Kamala Harris vuole questo Occidente, allora cominci pure dai suoi antenati schiavisti (oppressori).
Max Balestra – Atlantico