Il ministro dell’istruzione
Valeria Fedeli finisce all’infermeria
Sembrava di essere all’osteria quando per un bicchiere di troppo gli animi si infuocano e le sedie cominciano a volare mentre in realtà la sceneggiata si è consumata al Senato. A surriscaldare gli animi il provvedimento sullo Ius soli, vale a dire il diritto di cittadinanza per chiunque nasca nel nostro Paese, già approvata alla Camera nel Settembre 2015.
Al termine della rissa il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli è stata medicata nell’infermeria del Senato.
Stando al racconto di alcuni senatori il ministro era al suo posto, ossia nelle postazioni riservate agli esponenti del Governo, quando un gruppo di leghisti, fortemente contrari al disegno di legge, si sono diretti correndo verso i banchi dell’esecutivo con i soliti cartelli “No Ius Soli”. Nella concitazione hanno spintonato il ministro che ha battuto inevitabilmente contro sedie e tavolo. Di conseguenza Fedeli sarebbe stata costretta a ricorrere alle medicazioni nell’infermeria dove le sarebbero stati inoltre somministrati degli antidolorifici per una contusione al gomito.
In questa seduta da far west si conta un altro ferito. Si tratta di Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio, che si è fatto male alla mano e al ginocchio dopo aver provocato una colluttazione a cui hanno preso parte almeno sette persone.
Il motivo dell’alterco sarebbe da ricondurre proprio alle proteste del leghista che continuava a chiedere la parola senza avere nessuna risposta dalla presidenza.
La scintilla che ha fatto esplodere la bagarre è dovuta al fatto che l’Aula ha approvato l’inversione dell’ordine del giorno per discutere prima del provvedimento sullo ius soli e poi della normativa sui vaccini.
Il presidente della commissione Affari Costituzionali Torrisi ha tentato di relazionare sul disegno di legge già naufragato in commissione ma tutto è stato inutile, visto il clima di netta contrapposizione creatosi.
Alla fine è saltata la seduta e se ne riparlerà martedì 20 giugno.