I problemi a sinistra? Conte che fa guerra al PD e alla sinistra e vince a sinistra, dice Conte; la sinistra dura, pura e polverizzata, che deve decidere se è capace di far sparire ‘precisazioni’ e particolarità e darsi una possibilità; il PD che si crede la DC, e deve decidere se perire al centro o svoltare a sinistra
Colpisce, in questi risultati clamorosi e ‘inattesi’, intanto il fatto che non fossero inattesi affatto: per una volta, i sondaggi erano ‘giusti’. Giusti per Giorgia Meloni, ma per il resto direi proprio di no. Non era stata prevista la caduta di Matteo Salvini, non era stata prevista la caduta del PD, non era stata prevista la ‘salita’ di Giuseppe Conte … sì Conte, non altro. Almeno per ora, e così mettiamo subito da parte un tema, gli stellini sono Conte: sia per simpatia, sia per volontà polemica verso i partiti di Governo, PD innanzitutto.
Conte -e ripeto, Conte- non ha pagato il colpo basso al Governo, ma ha pagato la faccia apparentemente onesta (piano: non dico che non lo sia, dico solo che ha un viso molto comunicativo … se poi sia merito di Rocco Casalino, non lo so) e, diciamocelo chiaro, la politica rivolta ai ‘disagiati‘, specie del sud, sulla base di promesse sul reddito di cittadinanza e simili, comunque, prebende. Dimenticarlo, penso, non è opportuno. Ma, e qui la riflessione credo che sarebbe necessaria e approfondita, ha pagato la guerra al PD e alla sinistra. E qui ci sarebbe da riflettere per anni!
La cosa più ovvia è che il PD è il vero sconfitto, e, direi, proprio perché non, ripeto non è più il partito delle ‘classi‘ meno agiate, per non dire povere. Del resto, non per caso, una rappresentante tipica di quel gruppo dirigente del PD molto ZTL (molto più dello stesso Calenda, che è la ZTL) la signora Monica Cirinnà, non sa dire altro che è stata svantaggiata dal fatto di essere messa a correre in zone ‘inidonee ai suoi’ temi!
Capito? La signora (pardon: la Signora, con tre S maiuscole) Cirinnà, quella che paga la colf in chiaro e pure molto e si incavola perché quella, benché pagata, se ne va … quella che è tanto stanca e non fa le vacanze perché oltre ad occuparsi della politica e della sua azienda (o quel che sia) deve pure cucinare e rassettare … diamine. Poveraccia, ha ragione. Lei è una raffinata signora, che in quanto raffinata signora (si può dire questa volta a ragion veduta ‘radical-chic’, una cosa che dovrebbe scomparire dal nostro mondo politico, e invece … ) si occupa delle cose chic: gli omosessuali, le coppie ‘strane’, eccetera, ma mica può fare propaganda in un quartiere ‘popolare’.
Piano, di nuovo, quelle sono cose serissime, ma non se sono trattate come una cosa di cui ‘noi signore di alto livello’ ci occupiamo molto perché siamo ‘di cultura’ e liberali, eccetera. E infatti, il modo in cui lei e quelli come lei ‘trattano’ certe questioni molto da ‘salotto’ buono e molto poco da realtà, non riesce a sfondare facilmente: non è pienamente credibile! Non per nulla, hanno portato allo sfascio il disegno di legge Zan, peraltro scritto malissimo, forse da persone più abituate ai salotti che alla riflessione.
La cosa più evidente dello sfascio del PD è la frase (credo esatta) attribuita al concorrente di Enrico Letta, Stefano Bonaccini, il quale dice di abbandonare il sud e occuparsi solo del Nord. A braccetto con la signora Cirinnà.
E quindi, al di là e a parte la vittoria indubbia dei Fratelli d’Italia di Meloni, i temi di cui discutere sono due: il modo in cui il PD pensa di riprendere vita; il senso politico degli stellini.
Stellini liberati di una parte del gruppo dirigente peggiore: i vari Luigi Di Maio e soci, che hanno creduto che il movimento stesse scomparendo (a onor del vero non erano i soli) e quindi lo hanno scisso, pensando di sopravvivere, mentre Conte faceva il grave errore di fare cadere il Governo. Errore, che però, forse lo ha salvato, perché gli ha permesso di fare una campagna elettorale contro Draghi, visto come l’orco contro i ‘poveri’, ostile al reddito di cittadinanza eccetera, cosa non vera, ma ciò che conta in politica è come la gente comprende le cose.
Sta in fatto che alla fine gli stellini, pur franati a metà della loro forza precedente, sopravvivono e nemmeno male, al punto che Grillo se ne può uscire con quel filmatino ridicolo per rivendicare la su ‘proprietà’ del partito. Ora bisognerà vedere se Conte (perché un partito così è solo il suo capo e questa ne è la grave debolezza) riuscirà a trovare un programma politico nei contenuti accettabile, non limitato al reddito di cittadinanza, e capacità di promuovere alleanze, anche perché la legge elettorale è quella porcheria che è, e dubito assai che sarà cambiata, visto il modo in cui ha pagato per la coalizione vincente che constata che un solo partito può usare i voti dei compagni per governare, riducendo i compagni a comparse. Peraltro, e lo vedremo, una volta di più, Silvio Berlusconi è al centro di tutto: ridotto al minimo, ma capace di fare cadere il Governo quando vuole e quindi di condizionarlo, perfino in modo positivo … avremo un Berlusconi utile al Paese?
Il tema ora, credo, è il PD e la ‘sinistra‘ in genere.
La cosiddetta sinistra, quella dura e pura polverizzata in una decina di partitini irrilevanti, deve decidere se vuole governare o no. Se vuole governare, deve trovare il modo di fare sparire gli orgogli ridicoli delle ‘precisazioni‘, delle individualità e delle particolarità. Insomma, se continua ad essere la somma di tanti Turigliatto è meglio metterci una pietra sopra. Ma questo deve essere chiaro, una volta e per tutte.
Il PD, da parte sua, si prepara ad attraversare il solito periodo convulso di lotte personali e di corrente, ridotto come è a una sorta di DC, con degli sparuti membri che ancora ricordano che il PD è l’erede del PCI, non della DC.
Occorre, cioè, che decida di liberarsi delle varie forme di DC che lo costituiscono ai vertici, ma non alla base come ben si vede, per tornare un partito che propone e studia con competenza e onestà i temi dei più deboli, che, lo si voglia o no, sono la maggioranza del Paese, per inquadrarli in una linea politica equa, equilibrata e coraggiosa, che metta da parte le ZTL!
Letta, fortunatamente, lo ha fatto subito, ma la sua analisi della situazione è assente, come sempre! I corvi sono al lavoro e volano sui cadaveri. Cominceranno probabilmente con la signora Debora Serracchiani, visto che Letta ha già dato forfeit, e la sbraneranno, cosa anche giusta.
Ma le strade sono due, secondo me. O il PD si conferma, come vorrebbero Bonaccini, Renzi, ecc…., una forza di centro amorfa e caciarona, e quindi finirà così, o decide di essere di sinistra, che non vuol dire incendiare Palazzo Chigi, ma fare politica di sinistra, a sinistra!
In altre parole: il ‘campo largo‘ è una sciocchezza. O il PD è ‘il‘ partito della sinistra, o non è.
Giancarlo Guarino – L’Indro