Ora la partita si fa interessante. In queste ore il presidente del Consiglio incaricato sta incontrando i capi dei gruppi parlamentari e già domani potrebbe tornare al Quirinale per presentare il suo futuro governo. L’avvocato, voluto da Movimento 5 Stelle e Lega, ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo esecutivo dal Capo dello Stato e come da prassi, Conte ha accettato con riserva. Vale a dire che farà sapere se accetterà l’incarico solo dopo aver interpellato le forze politiche. Ma considerato che Lega e M5S hanno la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, le consultazioni di oggi di fatto sono considerate una semplice formalità.
Dopo il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella Conte, soffermandosi con la ressa di cronisti che lo attendevano nella Sala della Vetrata, ha voluto ribadire la collocazione europea del nostro Paese, parole che hanno tranquillizzato l’establishment di Bruxelles che attendeva tale dichiarazione. Il presidente incaricato si è detto inoltre consapevole delle sfide che attendono l’esecutivo che sta per nascere. Il contratto su cui si fonda questa esperienza “rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento degli italiani. Lo porrò a fondamento dell’esperienza di governo nel pieno rispetto delle prerogative del presidente della Repubblica e della Costituzione. Voglio dar vita a un governo dalla parte dei cittadini”, ha confermato il futuro premier.
Non solo. Conte, in alcuni passaggi visibilmente emozionato, ha proseguito dicendo: “Sono professore e avvocato e ho perorato cause di varie persone e ora voglio difendere l’interesse degli italiani in tutte le sedi dell’Ue e internazionali dialogando con le istituzioni proponendomi come l’avvocato difensore del popolo italiano”.
“Sono disponibile a fare il premier senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio, grazie a tutti”, ha concluso Conte. Chiuso questo passaggio istituzionale adesso impazza il toto-ministri. Il presidente del Consiglio incaricato dovrà infatti sciogliere la riserva e presentare al presidente della Repubblica la lista dei nominativi chiamati a guidare i dicasteri del suo futuro governo. Si tratta di un’ altra fase particolarmente delicata e per questa ragione potrebbe anche esser rimandato alla prossima settimana il ritorno al Colle.