Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Bisi, reggiamo la pressione, ma sono tanti che vogliono entrare
Arriva la massoneria 4.0 ed è boom di richieste via web per aderire. Da quando il Grande Oriente d’Italia ha lanciato le iscrizioni on line la pressione per entrare a far parte di una loggia è cresciuta costantemente fino a registrare una quantità di domande senza precedenti. ”Per ora dice all’Adnkronos Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, le nostre porte reggono a questa pressione però sono tanti; nell’ultimo anno soltanto attraverso il web 1108 cittadini italiani maggiorenni hanno cliccato sul nostro sito per chiedere l’adesione”.
La libera muratoria insomma sembra piacere sempre di più. Ma guai a parlare di magia, riti satanici, vergini e riunioni segrete. Al Grande Oriente respingono con fermezza la ridda di voci che spesso aleggia sull’attività della massoneria. ‘’E’ un’associazione che tutela il libero pensiero -spiega Bisi- e cerca di fare il bene dell’umanità. E’ un luogo dove ci si può confrontare liberamente con altri uomini senza essere l’uno superiore all’altro, senza cercare di sopraffare l’altro e dove ognuno si esprime liberamente ed è per questo che tanti giovani si avvicinano a noi’’.
Ma non può essere paragonato a un club o a un’associazione. ”Perchè nella loggia – sottolinea Bisi – attraverso il linguaggio dei simboli si può crescere interiormente, i club non hanno le ritualità che ha una loggia del grande Oriente e molte associazioni non hanno neppure una grande democrazia interna come la nostra. Nel Grande Oriente sappiamo che ogni anno dal 15 novembre al 15 dicembre i maestri si ritrovano per eleggere il maestro venerabile della propria officina e questo vuol dire garantire un esercizio della democrazia”.
In una loggia può entrare chiunque, ma non donne ”siamo legati alla storia e alla tradizione e non è che da un giorno all’altro possiamo cambiare dna’‘. Liberi professionisti, dipendenti pubblici e privati, operai, artigiani. Non ci sono limiti o sbarramenti quando si inoltra una domanda, ma non è facile poi essere accolti. ”certo -dice- non basta un clic… Dal momento della richiesta inizia un percorso di conoscenza, di approfondimento, la persona interessata, dopo un primo vaglio, un primo esame, verrà contattata da nostri fratelli per capire se le intenzioni e le caratteristiche del bussante saranno adatte per essere iniziato a diventare libero muratore”. Poi, spiega Bisi, ”ci sarà l’iniziazione e la cerimonia rituale che avviene nel tempio e da quel momento si inizierà un percorso da apprendista fino a diventare maestro. E’ un percorso che può durare tanto tempo. Il mio è durato quattro anni’’.
Il Grande Oriente d’Italia è una sorta di confederazione di 850 logge che ogni anno eleggono il maestro venerabile. Poi ci sono i collegi circoscrizionali che corrispondono alle regioni amministrative e i presidenti che vengono eletti ogni tre anni. Ogni cinque anni viene eletto il Gran Maestro e la giunta. Ma cosa spinge una persona a entrare in una loggia e a diventare massone? Conoscenze? Affari? Fascino per i riti e il mistero? Essere massone – spiega – vuol dire essere una persona sensibile poi avere una disponibilità dell’animo a emozionarsi, a ricevere emozioni, a subire emozioni a suscitare emozioni. E voglia di apprendere di imparare di capire di crescere, di migliorarsi insomma’’.
Una definizione lontana dall’alone di diffidenza che talvolta circonda il Grande Oriente d’Italia. ‘’Ovviamente – sottolinea – ci sono anche pagine non belle della storia del Grande oriente d’Italia, noi abbiamo fatto autocritica sulla vicenda della P2, però i nostri labari che sono intrisi di lacrime di gioia e di dolori sono ancora li’ che garriscono al vento quando li portiamo fuori nelle nostre iniziative pubbliche’’. Come il convegno in corso di organizzazione a Perugia che ha ricevuto il patrocino del Comune, della Regione, dell’amministrazione provinciale e delle due università dell’Umbria. ”E’ un fatto importante, vuol dire che le istituzioni pubbliche ci guardano con interesse. Le critiche lasciano il tempo che trovano.
Fonte: www.grandeoriente.it