La farsa delle scuse è peggio del delirio che sta tutto nella frase ignobile: “A chi volete che importi un ponte che crolla?”. Queste le vergognose e spregevoli parole proferite dal fotografo Oliviero Toscani , la “super mente creativa” di tante campagne pubblicitarie United Color, fulgente espressione della sinistra salottiera radical chic, riferendosi al crollo del ponte Morandi che costò la vita a 43 persone.

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Una battuta sconvolgente, inaudita che dimostra una alterazione mentale che causa inevitabilmente  una erronea interpretazione degli eventi dovuta alla perdita della lucidità mentale. Il “creativo”, evidentemente, non sta bene, ha smarrito il contatto con la crosta terrestre o, peggio, ha voluto strafare scandalizzando, dissacrando, con l’obiettivo di ottenere quell’effetto dirompente che producesse come risultato il cosiddetto pugno nelle stomaco in grado di fare breccia tra la gente come se si trovasse impegnato nella creazione di una delle tante sue campagne pubblicitarie per lanciare sul mercato una nuova linea di abbigliamento… united color naturalmente.

Ecco quindi che le patetiche e imbarazzanti scuse non reggono, se le poteva risparmiare. Come potevano risparmiarsi la manfrina i Benetton che – apparentemente inorriditi per l’uscita disdicevole del loro fedele scudiero legato al gruppo industriale da decenni – hanno preso le distanze da Toscani interrompendo il rapporto di lavoro – almeno questo racconta la dynasty di Treviso – ostentando vergogna e indignazione.

Insomma, la vicenda sembra un gioco delle parti in cui il “maestro” dell’immagine chiede perdono ma in ritardo come tardiva è la decisione dei Benetton di scaricarlo. Del resto le origini della vicenda sono della settimana scorsa quando si è realizzato un curioso spot pubblicitario ai fini di propaganda politica. Toscani e Luciano Benetton l’avevano studiata bene: hanno chiamato il leader delle sardine Mattia Santori e altri quattro responsabili della truppa ittica  a Fabrica, il centro di ricerca creativa del gruppo trevigiano diretto e fondato da Toscani con l’amico Luciano. Le sarde si sono subito precipitate a Treviso entusiaste di incassare le simpatie di quel mondo imprenditoriale vicino alla sinistra e oltretutto in grado di dare un impulso concreto alle ambizioni politiche di Santori&Company che vogliono a tutti i costi farsi partito conquistando un peso politico e candidature sicure. Insomma, i Benetton sono uno sponsor necessario per la loro discesa in politica in vista delle prossime tornate elettorali.

Ma in verità l’incontro ha nascosto un aspetto inquietante giocato – e qui il tandem Toscani-Benetton gioca su un terreno favorevole – a livello mediatico attraverso il quale i Benetton hanno tentato di alleviare le proprie responsabilità riguardo la tragedia del ponte Morandi, di fatto una strategia per ripulirsi la coscienza con una “operazione marketing”  che potremmo definire un capolavoro di ipocrisia.

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Non dimentichiamo che i Benetton controllano la società Atlantia e di conseguenza Autostrade per l’Italia e per questo sono considerati i responsabili morali della cattiva manutenzione del viadotto crollato a Genova il 14 agosto 2018. E adesso le “straordinarie e purissime” sardine, immortalate con Benetton e Toscani in una foto che ricorda tanto un cartellone pubblicitario, quale credibilità possono sbandierare? Non sarebbe il caso che nella loro ricerca di coperture  facessero più attenzione alla scelta delle compagnie? Meglio che guardino altrove e lascino perdere il guru pubblicitario e il suo datore di lavoro.