A Parigi nuovo attacco Isis

a due giorni dalle elezioni.

Morto un agente

Torna l’incubo terrorismo in Francia. Nella serata di giovedì, mentre alla televisione si svolgeva l’ultimo confronto tra i candidati in corsa per l’Eliseo, è avvenuta una sparatoria sugli Champs Elysées, la zona simbolo di Parigi e di tutta la nazione. Il bilancio è un poliziotto ucciso e altri 2 agenti sono rimasti gravemente feriti. Nello scontro a fuoco è morto l’assalitore che, al momento, pare abbia agito da solo.  La matrice terroristica era stata confermata immediatamente del presidente Hollande e subito dopo, se ce ne fosse stato di bisogno, è arrivata puntuale la rivendicazione dell’Isis.

Dal ministero dell”Interno un portavoce, attraverso le prime  testimonianze raccolte, dichiara che ci sarebbe stato solo un aggressore tuttavia non si può neppure escludere che questi fosse affiancato da uno o più complici spariti nel nulla dopo l’attacco che come obiettivo aveva  proprio la polizia.

In merito alla dinamica dell’azione terroristica ricostruita dalle forze dell’ordine il killer poco prima delle 21 ha fermato l’auto, un’Audi A 4 color argento, all’altezza del civico 102 degli Champs Elysees e ha aperto il fuoco con un fucile automatico contro una camionetta della polizia sulla quale si trovavano alcuni  agenti mentre altri colleghi erano scesi e se ne stavano lì vicini.

Il balordo ha così colpito a morte  un agente ferendone gravemente un altro tentando poi di allontanarsi senza però riuscirvi dato che è stato freddato dagli altri poliziotti.

L’assassino era noto alle forze dell’ordine e il suo nome sarebbe Youssef El Osri proveniente dal Belgio, almeno stando alle notizie diffuse dai maggiori organi di informazione francesi. Ma sulla precisa identità del balordo rimangono ancora parecchi dubbi. Tuttavia sembra proprio che i servizi segreti conoscessero bene il killer.

Non solo. Prima di essere ucciso pare avesse scritto sul sistema di scambio di messaggi Telegram di voler uccidere degli agenti di polizia. Da considerare inoltre che il social Telegram è stato più volte utilizzato dai combattenti dell’Isis come sistema di comunicazione. A questo punto ci si chiede come mai un soggetto di tale pericolosità non fosse stato fermato o non fosse tenuto sotto stretta osservazione. Certo è che il sistema di sicurezza francese mostra non poche falle dinnanzi una emergenza terrorismo che non ha precedenti e che scuote buona parte del resto dell’Europa sotto assedio jihadista.

Intanto gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dello stragista che si  trova nella prima periferia della capitale mentre l’intera zona della sparatoria è stata evacuata. Da aggiungere che gli uomini dell’antiterrorismo avrebbero trovato all’interno dell’Audi utilizzata dal killer un fucile a pompa e armi bianche tra cui un coltello da cucina e tre persone considerate a lui vicine sono state fermate e interrogate.