Mille emendamenti grillini promossi da Bonafede sulla riforma della giustizia, 1000 emendamenti della destra sul ddl Zan sul quale i socialisti ne hanno presentati due, entrambi scritti con il fior fiore dei giuristi italiani, entrambi tesi a garantire la libertà di espressione quando non sia istigazione a compiere atti criminali o discriminatori.
Dal Pd giunge l’invito a trattare sulla giustizia e il divieto a discutere sulle modifiche al ddl Zan che pure nei corridoi tutti, proprio tutti, vorrebbero, libertà di opinione in testa (nessuno, ma proprio nessuno mi ha detto che si tratta di emendamenti infondati!)
La nostra proposta già venti giorni fa era chiara: un accordo tra capigruppo al senato e alla camera perché lo Zan modificato venisse approvato in fretta qui e la’. Se la destra non avesse accettato, allora avanti. Niente da fare. E allora qualcuno mi spieghi perché sulla giustizia si tratta e le modifiche al ddl Zan proposte da associazioni, da costituzionalisti, sono peggio di una bestemmia.
Riccardo Nencini