I due moderatori hanno corretto spesso Trump, a volte a sproposito, mentre hanno lasciato correre le falsità della vicepresidente. Ecco le dieci più grosse

Trump batte Harris 5 a 0. No, non è il tabellino dei colpi andati a segno durante il dibattito tv di martedì sera, ma il numero di fact-checking a cui i conduttori dell’ABC hanno sottoposto le affermazioni di Donald Trump rispetto a quelle di Kamala Harris. La faziosità anti-Trump dei moderatori è una costante dei dibattiti presidenziali, ma l’altra sera ha raggiunto un nuovo livellocome ha riportato il nostro Luca Bocci nel resoconto di ieri.

Hanno corretto l’ex presidente, a volte a sproposito o mettendogli in bocca parole che non aveva detto, per almeno 5 volte, mentre hanno lasciato sempre correre nel caso della vicepresidente, che ha potuto inanellare una serie impressionante di fake news e di accuse palesemente false contro il suo avversario senza ricevere alcuna obiezione.

Quando i moderatori di un dibattito si incaricano di effettuare un fact-checking istantaneo, il messaggio implicito che arriva al pubblico se lasciano passare un’affermazione senza fact-checking è che quell’affermazione è verificata, valida. Quindi, o si fa sempre, su ogni affermazione, o non si dovrebbe fare mai. Quando poi il fact-checking colpisce le affermazioni di uno solo dei due contendenti, allora il messaggio implicito che si vuole far arrivare al pubblico è che l’altro è affidabile, anche se chiunque sa che in un dibattito nessun politico farà mai affermazioni vere al 100 per cento.

Proveremo per una volta a sottoporre a “fact-checking” alcune delle menzogne sparate da Kamala Harris durante il dibattito, almeno quelle più grosse, in qualche caso già smentite in passato persino da fact-checker di sinistra.

Il “bagno di sangue”

1) Una delle più clamorose è la balla ripetuta dalla vicepresidente secondo cui Trump avrebbe affermato che nel caso di una sua sconfitta il 5 novembre ci sarebbe un “bagno di sangue”, ovvero avrebbe minacciato di scatenare una guerra civile. Falso.

Come facilmente verificabile dal video del suo discorso, Trump non ha incitato alla violenza, stava parlando del disastro per l’economia, e in particolare per il settore dell’automotive, se i Democratici dovessero rivincere le elezioni. Quella sul “bagno di sangue” è purtroppo una bufala che anche media e politici italiani continuano a ripetere.

Il fracking e le fonti fossili

2) Altra bugia clamorosa e facilmente smentibile. Kamala Harris ha affermato che non vieterà il fracking e di essersi espressa “molto chiaramente nel 2020” sul tema. Sì, in effetti si espresse molto chiaramente già nel 2019, durante un dibattito per le primarie Dem, rispondendo alla domanda di una elettrice: “non c’è dubbio che sono a favore di bandire il fracking“.

Sempre nel 2019, durante le stesse primarie, Biden addirittura promise di porre fine all’industria dei fossili (“we would make sure it’s eliminated”) e il suo programma da candidato alla Casa Bianca prevedeva il “divieto di nuove autorizzazioni per petrolio e gas su terreni e acque federali”, poi messo in atto nei primi giorni di mandato. Harris non si è mai dissociata.

L’attacco isterico di Berlino

Sulle fonti di energia fossili apriamo una parentesi perché le affermazioni di Trump si sono addirittura meritate una reazione isterica del Ministero degli esteri tedesco.

“Credi in cose tipo che non faremo il fracking. Che non useremo combustibili fossili. Non lo faremo… La Germania ci ha provato e nel giro di un anno è tornata a costruire normali impianti energetici”.

Ecco l’arrogante risposta di Berlino:

“Piaccia o no: il sistema energetico tedesco è pienamente operativo, con oltre il 50 per cento di fonti rinnovabili. E stiamo chiudendo – non costruendo – centrali a carbone e nucleari. Il carbone sarà fuori dalla rete al più tardi entro il 2038. PS: inoltre non mangiamo cani e gatti” [sic!].

Ma Trump ha parlato di “impianti energetici normali”, non di “centrali a carbone e nucleari”. Berlino sta costruendo “normali impianti energetici”? Sì e più di uno. Come riportava Reuters il 5 luglio scorso, Berlino ha annunciato che “lancerà la prima gara d’appalto per la costruzione e l’ammodernamento di 12,5 gigawatt (GW) di centrali elettriche a gas che possono passare all’idrogeno” entro il 2025.

E ancora, da Politico del febbraio scorso: “Berlino ha accettato di spendere 16 miliardi di euro per costruire quattro grandi impianti di gas naturale per soddisfare la domanda di elettricità in un’importante revisione della rete energetica del Paese”. Impianti a gas. Ha ragione Trump, torto la ministra Baerbock.

Nord Stream 2

Ricordiamo inoltre che già in passato, quando era presidente, Trump ha dato una lezione ai tedeschi. La sua affermazione del 2017 secondo cui la Germania era dipendente dal gas russo venne accolta da una simile ilarità del governo di Berlino. Cinque anni dopo ne abbiamo avuta una dimostrazione pratica.

L’ex presidente è tornato sull’argomento durante il dibattito di martedì, chiedendo a Kamala Harris: “Perché Biden interviene e uccide il gasdotto Keystone e approva il più grande accordo mai concluso dalla RussiaNord Stream 2, il più grande gasdotto del mondo diretto alla Germania e a tutta l’Europa?”. Invece di sollecitare la vicepresidente a rispondere, i due moderatori hanno chiamato la pubblicità! Chiusa parentesi.

I nazisti di Charlottesville

3) Qualche altro esempio? Harris ha ricordato gli scontri tra estremisti di destra e di sinistra a Charlottesville, Virginia, nel 2017, sostenendo che Trump avesse definito i neo-nazisti delle “brave persone”. Falso. Una falsa narrazione alimentata da Joe Biden, e dalla sua campagna, ripetutamente smentita a suo tempo, anche dal sito di sinistra Snopes, ma i moderatori della ABC hanno lasciato correre.

“Mentre Trump ha detto che c’erano “persone molto brave da entrambe le parti”, ha anche sottolineato specificamente che non stava parlando di neonazisti e suprematisti bianchi che dovrebbero essere “condannati totalmente”. Pertanto, abbiamo valutato questa affermazione “falsa”.

Aborto al nono mese

4) La candidata Dem ha affermato che “da nessuna parte in America c’è una donna che porta a termine una gravidanza e chiede di abortire”. I dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, tuttavia, mostrano che migliaia di aborti vengono eseguiti dopo la 21ma settimana di gestazione. E tra questi non sono inclusi i dati di quattro stati molto permissivi sull’aborto come California, Maryland, New Hampshire e New Jersey. Ben 9 stati non prevedono limiti all’aborto basati sulla durata della gestazione, quindi è consentito fino al nono mese.

Il governatore della Virginia dal 2018 al 2022, Ralph Northam (Democratico), per spiegare cosa prevedeva una proposta di legge per allentare le restrizioni sull’aborto nel terzo trimestre, ha fatto ricorso al caso ipotetico di una madre il cui feto presenti gravi deformità e richiedesse un aborto durante il travaglio: “Se una madre è in travaglio, posso dirvi esattamente cosa accadrebbe. Il neonato verrebbe partorito e tenuto a suo agio. E verrebbe rianimato, se questo è ciò che la madre e la famiglia desiderano”.

Il 6 Gennaio

5) Kamala ha affermato che il 6 gennaio 2021 Trump ha “incitato” i manifestanti ad attaccare il Campidoglio. Falso. L’ex presidente si è rivolto loro chiedendo esplicitamente di “far sentire la loro voce in modo pacifico e patriottico“, ha cercato di schierare la Guardia Nazionale a difesa del Campidoglio e non è accusato né di incitamento alla violenza né di cospirazione per l’assalto al Congresso.

La candidata Dem ha inoltre affermato che “alcuni” poliziotti sono morti per le violenze del 6 Gennaio. Falso. Un agente è morto il giorno dopo per cause naturali, mentre è stata uccisa una manifestante.

Le altre balle

6) Harris ha affermato che Trump, se eletto, attuerà il “Progetto 2025”. Trump ha ripetutamente affermato di non avere nulla a che fare con il “Progetto 2025”.

7) La vicepresidente ha mentito anche sul suo background, sostenendo di essere cresciuta come una “ragazzina della classe media”. Falso. Suo padre era professore alla Stanford University, mentre sua madre era una ricercatrice biomedica alla UC Berkley. Anche su questo, nessun fact-checking.

8) Harris ha negato di aver promosso sui suoi social una campagna di raccolta fondi per scagionare chi era stato arrestato durante le rivolte a seguito della morte di George Floyd nel 2020. Qui il suo stesso tweet che la smentisce.

9) Ha negato di aver sostenuto la confisca di armi da fuoco (incostituzionale). Falso. In realtà ha apertamente sostenuto tale proposta.

10) Infine, la candidata Dem ha affermato che “per la prima volta in questo secolo non c’è un solo membro dell’esercito degli Stati Uniti che sia in servizio attivo in una zona di combattimento in una qualsiasi parte del mondo “. Falso anche questo e nessun fact-checking. Le truppe Usa in Siria e Iraq vengono da mesi regolarmente attaccate dalle milizie appoggiate dal regime iraniano.

Federico Punzi – Atlantico