E’ morto a Roma ieri mattina intorno alle 6 Paolo Villaggio, ma Fantozzi, quel personaggio da lui inventato che ci rappresenta un po’ tutti, vivrà per sempre. L’attore genovese aveva 84 anni e da alcuni giorni era ricoverato alla clinica Paideia per complicanze causate dal diabete che alla fine ne hanno causato il decesso.
Il suo ragionier Ugo era riuscito a mettere a nudo quell’aspetto umano che cerchiamo disperatamente di nascondere, anche a noi stessi per il timore di essere feriti, massacrati dagli eventi, dagli altri. Una maschera che ci ha fatto e che ci farà sempre riflettere profondamente assieme, perché no, a qualche risata. Tutti abbiamo sentito di avere una certa somiglianza con Fantozzi, una certa empatia e chi dovesse sostenere il contrario mente spudoratamente. Chi di noi non ha mai avuto la fronte “perlata” o le mani sudate come “spugne” oppure l’alito “fognato”.
Ma Villaggio non è stato solo un grande e forse l’ultimo vero comico dotato di grande intelligenza e sensibilità.
Nato a Genova il 30 dicembre del 1932 è stato interprete televisivo e cinematografico di personaggi legati a una comicità paradossale e grottesca che ci hanno regalato altrettante emozioni, come il cattivissimo professor Kranz e il timidissimo Giandomenico Fracchia che di fatto anticipò le epiche disavventure del celeberrimo ragioniere con il basco, canottiera e le mutande ascellari. E’ stato infatti diretto da grandi registi come Fellini, Olmi, Monicelli, Ferreri, Wertmuller, in film che gli valsero riconoscimenti prestigiosi come il David di Donatello, il Leone d’Oro alla carriera, il Nastro d’Argento.
Tuttavia anche se questi grandi maestri del cinema furono in grado di cogliere, svelare, valorizzare il profilo più triste e drammatico della sua maschera di eterno perdente umiliato dal mondo Villaggio non abbandonò mai quel “ragioniere” che tanta fortuna gli aveva riservato continuando a portare sul grande schermo quelle memorabili vicissitudini di Fantozzi sempre affiancato dagli indimenticabili geometra Filini e la signorina Silvani. Senza dimenticare la moglie Pina e la figlia Mariangela. Strepitosi, indimenticabili.
La camera ardente sarà allestita mercoledì in Campidoglio nella sala della Protomoteca, dalle 9.30 fino alle 16.30. Alle 18.30 sarà il Teatro all’aperto Ettore Scola di Casa del Cinema ad ospitare un saluto al grande attore con la partecipazioni dei familiari, e di amici. In serata alla Casa del Cinema sarà proiettato alle 21.30 il primo dei dieci film della saga fantozziana: “Fantozzi” di Luciano Salce del 1976 preceduto da una testimonianza filmata dello stesso Paolo Villaggio.