– 20% IN DUE ANNI. E LE COPIE DIGITALI SEGUONO LA STESSA PARABOLA (-19%). LIEVE RIPRESA DELLA PUBBLICITA’ (+1,7%)
Anche la diffusione delle copie digitali nel biennio 2015-2016 ha subito la stessa parabola delle copie cartacee: -19% complessivo, ma con un calo nel 2016 molto più accentuato (-16,5%) rispetto al 2015 (-3%). Tuttavia, precisa una nota, il dato complessivo potrebbe essere sottostimato per quanto riguarda le cosiddette ”copie digitali multiple”, ovvero quegli abbonamenti in blocco acquistati da grandi società che li girano ai propri dipendenti.
Per quanto riguarda la diffusione digitale, il Rapporto sottolinea poi come a inizio 2017 il Consiglio di amministrazione di Ads, la società che certifica le diffusioni di quotidiani e periodici, ha approvato un nuovo regolamento per la certificazione delle copie digitali, orientato alla centralità dell’utente finale e alla sua esplicita volontà di fruizione.
Sul fronte della pubblicità si assiste a una leggera ripresa. Dopo quattro anni di arretramento, il 2016 ha visto un incremento, anche se modesto (+1,7%) del mercato pubblicitario nel nostro Paese. Si è comunque ancora lontani dai valori del 2010, anno in cui il mercato valeva ancora 8,6 miliardi di euro, ed ancora più lontani dal 2008, ultimo anno prima della crisi, quando il fatturato complessivo della pubblicità italiana sfiorò i 10 miliardi di euro. (Primaonline comunicazione)