Torna la paura e la neve
aumenta i disagi e l’emergenza
Potenti scosse di terremoto di magnitudo fino a 5.6 gradi della scala Richter sono state avvertite nella mattinata di ieri, intorno alle 10.30 nel centro Italia, epicentro tra L’Aquila e Rieti, le zone già martoriate dal sisma di agosto.
Scosse che sono state sentite in maniera sensibile in diverse Regioni come nel Lazio, in Abruzzo, nelle Marche, in Emilia Romagna ed in Toscana.
Anche a Roma la terra ha tremato. In alcune scuole i ragazzi sono usciti in strada e qualche stazione della metropolitana è stata evacuata per controlli.
Nelle aree già colpite in precedenza, nei comuni di Amatrice e Accumoli, tra l’altro sepolte dalla neve, sono stati già segnalati ulteriori cedimenti delle strutture. Ad Amatrice è definitivamente crollato ciò che restava del campanile della chiesa di Sant’Agostino e un cornicione della Scuola Alberghiera è piombato a terra.
Inoltre le forti nevicate di questi ultimi giorni e il gelo aumentano le difficoltà dei soccorsi.
I mezzi della Protezione Civile, dei vigili del fuoco stanno infatti lavorando tra mille difficoltà per poter raggiungere le zone colpite dal sisma isolate della abbondante neve che impedisce il normale transito sulle strade.
Intanto è scattata l’allerta anche sulle arterie autostradali: le stazioni dell’A24, l’autostrada che collega Roma, L’Aquila, Teramo, sono state chiuse per permettere ai tecnici di verificare eventuali danni causati dal terremoto.
Altrettanto chiusi domani in Umbria gli edifici scolastici su cui verranno eseguite le opportune perizie di stabilità
Così come le Ferrovie dello Stato che hanno deciso di sospendere la circolazione dei treni sulle tratte Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona e Sulmona-Avezzano per accertare possibili problemi alle linee. Per andare incontro alle esigenze degli utenti è stato comunque organizzato un servizio bus che per il momento sostituirà i treni.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in costante contatto con la Protezione Civile ha chiesto al ministro della Difesa Roberta Pinotti un ulteriore impegno dell’esercito per garantire la massima presenza dello Stato in questi luoghi devastati da un terremoto senza fine che ha distrutto le zone più belle del nostro Paese e messo in ginocchio decine di migliaia di persone che ora si trovano in condizioni disperate.