La rabbia degli afroamericani non si placa. In oltre venti città i dimostranti sono in piazza da giorni per protestare contro la morte di George Floyd a Minneapolis. Nel weekend le forze di polizia americane hanno fatto scattare le manette per oltre 4mila persone.
Gli arrestati sono stati accusati di reati quali violazione del coprifuoco, furto e danneggiamento. Tra di loro anche Chiara di Blasio, 25enne figlia del sindaco di New York, la quale ha preso parte ad una manifestazione non sanzionata a Manhattan tra la 12esima strada e Broadway.
Intanto in alcune città, come Los Angeles, si segnalano anche iniziative di solidarietà nei confronti dei dimostranti da parte delle forze dell’ordine. Aumentano così i casi di poliziotti e agenti solidali coi manifestanti: “I poliziotti non sono tutti uguali”. Non solo. Lo Sceriffo del Michigan sfila insieme alla folla a Minneapolis.
“L’unico motivo per cui siamo qui è per assicurarci che la vostra voce venga ascoltata: tutto qui”. Così Chris Swanson, lo sceriffo di Flint Town si rivolge ai manifestanti in strada dimostrando la propria solidarietà. Disarmato, senza casco e senza manganello, con una maglia scura e la scritta gialla ‘Sheriff’, Swanson appare in un video girato dai presenti e postato sui social: “Non pensate neanche per un secondo che tutti i poliziotti del Paese siano come lui”, assicura riferendosi all’agente che ha premuto il ginocchio sul collo di Floyd per lunghi minuti, uccidendolo. “Noi siamo qui per aiutare le persone, non per fare cose senza senso”, aggiunge mentre batte il cinque coni manifestanti invitandoli a “fare una parata, non una protesta”. “I poliziotti amano la gente. Diteci cosa possiamo fare per voi”, chiede. La folla gli risponde acclamandolo e cominciando a scandire: “Walk with us!, Walk with us!”, “Cammina con noi! Cammina con noi!”. Swanson non se lo fa ripetere due volte e si unisce alla marcia di decine di persone.
Dal canto suo il presidente Donal Trump mostra il pugno duro e annuncia di essere pronto a dispiegare l’esercito per fermare le proteste ricorrendo ad una legge del 1807, l’Insurrection Act. Il Taycoon si dichiara un presidente “legge e ordine” e definisce “una disgrazia” le proteste per la morte di Floyd: “Negli ultimi giorni – ha proseguito – la nostra nazione è stata tenuta nella morsa di anarchici professionisti, boss violenti, persone incendiarie, saccheggiatori, criminali, rivoltosi, antifa e altri”. La nazione, ha concluso Trump, ha bisogno “di sicurezza e non di anarchia”.
“Mobilizzerò tutte le risorse federali e locali, civili e militari, per proteggere i cittadini rispettosi della legge”, ha avvertito il presidente, e “se una città si rifiuterà di agire come è necessario per difendere i cittadini e le proprietà dei suoi residenti, dispiegherò l’esercito degli Stati Uniti e risolverò velocemente il problema per loro”.
Le cronache delle ultime ore non raccontano solo di brutalità della polizia. Come detto alcuni dirigenti di polizia e agenti si sono uniti ai dimostranti in segno di solidarietà. A volte chinandosi su un ginocchio – un atto di protesta popolare nel mondo sportivo americano per denunciare le iniquità razziali – come hanno fatto due agenti a New York, rimanendo in cerchio mentre venivano letti i nomi di altri afroamericani uccisi dalla polizia. In ginocchio anche alcuni agenti davanti alla Casa Bianca. Altri casi si sono verificati a Miami e a Santa Cruz.
Episodi accaduti a poche ore dalla marcia delle stelle del basket e del football americano, scesi in strada insieme ai manifestanti a Minneapolis. In marcia, col pugno alzato alla Tommie Smith, campione olimpico nel 1968, famoso per il clamoroso gesto di protesta, insieme al compagno Johon Carlos, contro la discriminazione razziale e a favore delle Pantere Nere nella cerimonia di premiazione dei 200 metri a Città del Messico.
Nuova autopsia
“Morto per asfissia dovuta a compressione del collo e della schiena”. E’ quanto emerso dall’autopsia indipendente che la famiglia di George Floyd ha fatto eseguire sul corpo del 46enne. Il risultato è stato reso noto dai legali della famiglia della vittima. Tutti gli agenti che erano presenti al momento del fermo e poi dell’uccisione di Floyd sono “penalmente responsabili”. Lo ha affermato Antonio Romanucci, avvocato della famiglia dell’afroamericano. “Non è stato solo il ginocchio sul collo di George a provocarne la morte, ma anche il peso degli altri due poliziotti sulla sua schiena”, ha sottolineato in conferenza stampa, sostenendo che tutti gli agenti presenti sono “penalmente responsabili e “senza dubbio” lo sono anche “da un punto di vista civile”. I funerali si svolgeranno il 9 giugno alle 11 a Houston, in Texas. Ad annunciarlo è stato il legale che assiste la famiglia, Ben Crump. Un memoriale funebre si terrà invece, come precedentemente annunciato, a Minneapolis giovedì dalle 13 alle 15 ora locale.
Cuomo dichiara coprifuoco a N. York
Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e il sindaco de Blasio, hanno decretato il coprifuoco nella Grande Mela a partire dalle 23 di stasera fino alle 5 di domani mattina. Cuomo ha anche riferito che stanotte verranno raddoppiati gli agenti in strada, da 4 mila a 8 mila, dopo le violente proteste che hanno scosso la città.