Mentre l’avvocaticchio di Palazzo Chigi continua a subissarci di parole retoriche e avvocatesche per non dire niente, la gente è sempre più indifferente, arrabbiata, stanca, ma specialmente senza fiducia
Antivigilia di Natale e arriva pure il terremoto in Sicilia. Ciò che appare sempre più ‘malsano’ in questo povero Paese, è il clima, il clima psicologico, il clima sociale.
Mentre l’avvocaticchio di Palazzo Chigi continua a subissarci di parole retoriche e avvocatesche per non dire niente, mentre, però, ci sommerge di prescrizioni tanto minute quanto ridicole, tipo quella del numero massimo di ospiti possibile in una famiglia che a sua volta non raggiunga un numero di membri consanguinei maggiore del rapporto tra la dimensione dell’appartamento e quello del tavolo da pranzo, in relazione alla dimensione della cucina, tenuto conto che i due ospiti possono anche essere collaterali, che però valgono la metà, ma non trascurando che non contano né i minori di 14 anni (con la tolleranza del 8% come per l’eccesso di velocità) né i disabili, il tutto rapportato al peso complessivo dei predetti, che non deve superare il 40% del peso teorico dell’appartamento, mentre tutto ciò accade -io forse mi sbaglio o almeno così spero- vedo la gente sempre più indifferente, arrabbiata, stanca, ma specialmente senza fiducia.
Questo, confesso, mi colpisce e mi preoccupa di più. Il fatalismo già tipico del nostro Paese, si unisce all’indifferenza di chi può per le regole, allo sguardo di costoro rivolto, cioè, al proprio interesse immediato, senza cura nonché per gli altri per la collettività.
Esemplare l’apparire del nuovo virus ‘potenziato’. Sorvolo sulle immediate infinite ormai insopportabili chiacchiere dei virologi più o meno veri, che ponzano, rassicurano, temono, mettono in guardia, diffidano, lamentano, sperano e, naturalmente, ‘lo avevano già detto da mesi’, era ovvio, ecc. E il vaccino? ‘potrebbe’ funzionare, non si sa. Al solito, inutili, supponenti, arroganti e … disinformati: ci rassicurano che è un piacere. Non è meglio stare zitti se non si sa che dire, non è più serio, più responsabile, più ‘scientifico’?
In una situazione del genere -dato anche il caos mostruoso generato dalle ‘misure’ improvvise e improvvisate del governo, che hanno gettato un po’ tutti nella disperazione, ma specialmente nella rabbia- un Governo serio ‘prenderebbe in mano le cose’ e farebbe immediatamente una vera conferenza stampa, seria, comprensibile, a distanza e senza quelle ridicole mascherine multicolori, che servono solo a fare scena e a fare capire la metà delle parole, per dire chiaro agli italiani come stanno le cose, cosa si deve fare e, specialmente, per rassicurarli.
Certo, è vero, le ‘opposizioni’ (che riescono ad essere perfino molto peggiori della maggioranza governativa) hanno subito scatenato la canea insieme alle ‘categorie’, per dire che è tutto sbagliato, e che visto che il governo delinquentemente chiude tutto, deve anche ‘ristorare’ (solo una ‘paglietta’ poteva pensare un vocabolo simile) tutto: senza dire, però, dove si trovano i soldi, anzi, insistendo perché non si paghino le tasse, irresponsabili! E quindi le ‘categorie’ vano in piazza a fare chiasso e a dire, in favore di telecamera, ‘ecco ho avuto al massimo il dieci per cento di quello che ho guadagnato l’anno scorso’, dimenticando di ricordare a noi tutti che l’anno scorso ha dichiarato il 7 percento di quanto ha incassato.
Ma naturalmente, ognuno dice la propria, approfittando di avere un microfono a disposizione, e cioè approfittando della notorietà acquisita, magari per altre cose, per dire irresponsabilmente, sì irresponsabilmente, altre cose: per parlare fuori delle proprie presunte ‘competenze’, per fare, per dirla in linguaggio più popolaresco, ‘la pipì fuori del vaso’. Per esempio il super-virologo onnipresente Galli, non manca di dire acido che il ‘cashback’ (che ovviamente, ma questo lo dico io, funziona malissimo e quindi una volta di più lo Stato si gioca la sua credibilità con i cittadini tutti) è stato un incentivo agli assembramenti.
Ecco, basterebbe questo: uno, approfitta delle propria notorietà per dire una sciocchezza colossale, che è quello che vogliono fortemente certe ‘categorie’ (ivi comprese alcune alla quali il virologo stesso potrebbe appartenere) che vedono il rimborso di una parte di quanto si spende per via elettronica come il fumo negli occhi, perché li costringe a fare vedere quanto guadagnano. E trovano, con l’aiuto del virologo, anche la scusa bella e pronta: la gente si ammassa per sfruttare il cashback (mai in italiano eh!). E già, perché la gente non vede l’ora di spendere e spandere soldi, solo per il gusto di ottenere una possibile restituzione. Caro prof. Galli, non lo vede quale distorsione ha il suo ‘pensiero’? Per ottenere quel rimborso, bisogna spendere: pensa davvero che in questo momento gli italiani abbiano tanti soldi e tanta voglia di spenderli? Non sarebbe stato molto meglio tacere, professore?
Ma poi c’è anche il fenomeno Viola, il cui marito fa la lavatrice, ci ha spiegato in una chilometrica intervista, e ha aggiunto, che è così dolce che le prepara pure la postazione microfonica per i suoi continui interventi in TV, pur se per due anni ‘ha fatto solo la mamma’. Signora, con tutto l’affetto, la stima, l’ammirazione, perfino la simpatia che nutro, come tanti italiani, per lei, ma si rende conto di quello che dice? Voglio dire: si rende conto del maschilismo incredibile delle sue parole? Le ha rilette? Lo faccia, con calma, magari con suo marito, quel caro ragazzo silenzioso che non si sa che lavoro faccia (se pure lavora) me che ‘fa la lavatrice’. Tempo fa, me la presi con l’Accademia dei Lincei per una frase di un maschilismo becero e medievale, sul fatto che una ricercatrice che non trova finanziamenti, andava, depressa, a nozze! Lei, invece, ha fatto per due anni la mamma (prima cos’era, la zia?) e poi, per evitare la depressione, ha messo il generoso marito (depresso?) alla lavatrice! E ha concluso quell’intervista con una frase, mi perdoni, agghiacciante: «Se uno lavora bene diventa inutile. Spero di diventare inutile come mamma e come scienziato, perché vuol dire che il mio istituto e i miei ragazzi saranno cresciuti». Retorica da stracciaroli, si rende conto?
Ma, appunto, tornando a bomba, in una situazione come la nostra, ci si aspetterebbe una conferenza stampa vera, seria, contenuta con parole semplici, chiare, nette: rassicuranti. Noi italiani non siamo bambini, non abbiamo bisogno che qualcuno ci dica (come stanno facendo tutti, virologi in testa) di stare tranquilli che poi tutto andrà bene: non abbiamo bisogno della mamma che ci carezzi sulla testa, sia pure la mamma Viola. Abbiamo bisogno, cari signori, di gente che ci dica e ci mostri, specialmente ci mostri, di essere capace e competente e affidabile e che sta facendo, con competenza e buona volontà, di tutto per difenderci e sostenerci e, magari, ci chieda di aiutare, collaborando … per collaborare bisogna innanzitutto capire che si fa e poi, fondamentale, fidarsi di chi ci chiede di collaborare.
Già. E invece. Abbiamo Rosato, e poi Renzi, e poi la Boschi, e poi la Bellanova, e poi Marcucci, e poi Giggino, e poi Crimi, e poi Meloni, e poi Salvini e … insomma tutti gli altri a straparlare, litigare, pasticciare le carte, accusare, minacciare. Conte che si abbarbica alla scrivania balbettando assurdità sui parenti di terzo grado. E sorvoliamo sull’ultima vomitevole vicenda: i virologi o quel che sia dell’OMS che litigano, si accusano, si insultano, si minacciano.
Che spettacolo.
Buon Natale ragazzi!
Giancarlo Guarino