Theresa May, travolta e umiliata da una serie di eventi caotici, ha solo rinviato la definitiva sconfitta. Ieri per la leader del governo britannico è stata la giornata più nera della sua carriera. Sottoposta a un vortice di pressione da tutte le parti, dopo parecchie indecisioni si è ritrovata all’angolo vedendosi così costretta a un clamoroso dietrofront. La premier ha quindi annunciato il rinvio del voto, previsto per oggi alla Camera dei Comuni, sull’accordo per la Brexit raggiunto a novembre fra Londra e Bruxelles. Una decisione che si è inevitabilmente riflessa negativamente su tutte le Borse europee.
May ha dimostrato dunque la totale incapacità di ottenere il via libera del Parlamento all’accordo di uscita dall’Ue raggiunto a Bruxelles dopo un duro e faticoso negoziato durato due anni. Accordo avallato dai leader dei 27 appena due settimane fa.
Temendo una crisi del suo traballante Governo e vista l’enorme incertezza dovuta al fatto che non esiste un piano B sulla Brexit ora May ha miseramente annunciato che intende rinegoziare l’accordo nel disperato tentativo di soddisfare gli euroscettici del suo stesso partito. Un teatrino, insomma, in cui si sta consumando una farsa, una presa in giro che passerà alla storia.
Ora è evidente a tutti che non si può certo pretendere un nuovo negoziato nel giro di poche ore. Tantomeno si può stravolgere l’intesa raggiunta appena due settimane fa tra l’altro con grande difficoltà. Senza inoltre dimenticare la fatica compiuta dal premier spagnolo Pedro Sanchez al fine di ottenere garanzie riguardo la questione Gibilterra.
Ma al di là di ogni considerazione il nodo cruciale emerso nel tempo è che la vicenda Brexit è diventata lo specchio di un impressionante fallimento che sarà la tomba politica di Theresa May.