Camera, il testo prevede la possibilità di rifiutare nutrizione e idratazione artificiali
Dopo tanto ostruzionismo finalmente si apre il dibattito. E’ approdato ieri alla Camera la questione testamento biologico che altro non è che la proposta di legge sul consenso informato e le dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari.
Stando almeno a quello che si apprende in casa Pd la volontà di definire una legge sul biotestamento sarebbe certa mentre cosa diversa si avverte nell’area più conservatrice, quella cattolica-popolare dove oltre tanta perplessità resiste il fronte dei contrari. A questo punto è azzardata qualsiasi ipotesi, troppo gli ostacoli incontrati nel passato.
Di fatto per capire gli sviluppi parlamentari del provvedimento e immaginare di ottenere un risultato significativo su questa tanto attesa legge bisognerà necessariamente attendere la presentazione degli emendamenti e di conseguenza le proposte di modifica al testo originario. Solo in quel momento si potrà avere un quadro completo della situazione , ovvero i reali orientamenti della varie forze politiche che potrebbero muoversi tra nuove tattiche di ostruzionismo, veti incrociati, votazioni segrete e tradimenti. Insomma, la solita politica degli interessi di bottega che alla fine provocherebbe l’ennesimo blocco alla legge calpestando così la volontà espressa dalla stragrande maggioranza dei cittadini che reclamano regole precise.
Il testo sul biotestamento passato al vaglio della Camera prevede che la persona maggiorenne in previsione di una futura malattia che lo renda incapace di autodeterminarsi ha la possibilità attraverso le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) di esprimere le proprie preferenze sui trattamenti sanitari, accettare o rifiutare terapie e trattamenti, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. In particolare la legge stabilisce che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito se privo del consenso dell’interessato. Inoltre il consenso informato tra medico e paziente è espresso in forma scritta o, nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, attraverso videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare.
Da canto suo il medico è tenuto a rispettare la volontà del paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e appunto per questo è esente da responsabilità civile o penale. Mentre per quanto riguarda il malato questi non può esigere trattamenti sanitari contrari alla legge e alla deontologia professionale.
Per quanto invece riguarda i minori il consenso informato al trattamento sanitario è espresso o rifiutato dai genitori o dal tutore tenendo conto della volontà del minore avendo sempre presente la tutela della salute psicofisica e della vita del minore. Intanto ieri pomeriggio fuori dalla Camera i Radicali, da anni impegnati sulla delicata questione del fine vita, hanno manifestato con lo slogan “Liberi fino alla fine”, presidio convocato da Radicali italiani e Associazione Luca Coscioni davanti a Montecitorio per chiedere finalmente una assunzione di responsabilità da parte del Parlamento sul tema fine vita e contro le manovre in atto per allungare i tempi.
Il presidio ha così accompagnato l’inizio del dibattito in aula sulla legge in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento (testamento biologico).
La discussione parlamentare inizia a due settimane dalla morte di Fabo Antoniani in Svizzera dopo oltre un anno di discussione in Commissione e dopo quattro rinvii. Il testo base, come fa sapere l’associazione Coscioni, prevede sì la possibilità di predisporre un testamento biologico vincolante per il medico che includa la rinuncia a nutrizione e idratazione artificiale ma nello stesso non sono state invece incluse richieste che pur raccolgono vasto consenso, come l’obbligo di fornire la sedazione continua profonda al paziente che la chiede, o la depenalizzazione dell’assistenza medica alla morte volontaria.