Dopo aver sparato a zero sulla raggi ora cerca di salvarsi con la scusa dello stadio
Circa una decina di giorni fa nel corso di una intervista aveva criticato duramente il sindaco di Roma Virginia Raggi definendola addirittura inadeguata al ruolo che essa ricopre e di essere circondata da una corte dei miracoli. Dichiarazioni pesanti, gravissime che sollevarono inevitabilmente un polverone di polemiche arroventando ancor di più il clima di tensione che già grava sul Campidoglio, come se ce ne fosse stato bisogno.
Adesso Paolo Berdini, questo stravagante assessore ambientalista – cosidetto “anarchico” – esperto in urbanistica, che a questo punto difficilmente potrà rimanere nella giunta capitolina, resosi conto di aver commesso un imperdonabile errore tenta di salvarsi in corner sparandone un’altra delle sue. Viene da chiedersi come un professore universitario non si renda conto che in questo modo non finisce altro che peggiorare la propria posizione.
Cosa ha detto?
Bene, oltre a ripetere in ogni occasione che l’intervista rilasciata a un giovane collaboratore della Stampa gli è stata di fatto carpita (e questo non è assolutamente vero), Berdini sostiene di essere stato preso di mira da un accanimento mediatico senza precedenti. E il vero motivo di tutto questo, a detta dell’urbanista, non sono le bordate velenose sul primo cittadino ma in realtà è la sua netta contrarietà ad una gigantesca speculazione immobiliare, ossia la costruzione del nuovo stadio di Tor Di Valle. Insomma , l’anarchico docente è convinto di essere la vittima finita nel tritacarne di chi vuole le colate di cemento. Tuttavia Berdini conferma di non essere contrario alla realizzazione dell’impianto sportivo ma mette in guardia sul pericolo di un eventuale coinvolgimento dei privati.
Intanto in queste ore Raggi potrebbe sciogliere finalmente la riserva sulle dimissioni di Berdini preso atto oltretutto che l’intero Movimento 5 Stelle concorda per la sostituzione immediata dell’assessore.
Quanto al tanto discusso stadio della Roma, su cui Berdini ha sempre insistito per un drastico taglio di cubature, il primo cittadino ribadisce oltretutto che la costruzione della struttura era parte integrante del programma elettorale e dunque si farà rispettando le regole e trovando un giusto equilibrio sulle cubature.
Da giorni inoltre tra i grillini si sta ragionando su chi potrebbe essere il sostituto di Berdini. Ma per il momento la situazione parrebbe ancora in alto mare.
Trapela comunque che all’orizzonte si profila l’ipotesi di far entrare nell’esecutivo capitolino un esponente del consiglio comunale e la ricerca, preferibilmente, sarebbe indirizzata su una donna che potrebbe essere titolare della delega ai lavori pubblici scorporandoli però dal settore urbanistica che sarebbe destinato a un altro assessore. Non resta che attendere.
A breve avremo con ogni probabilità i nuovi assetti di giunta.