Macelleria sulla Rambla: 14 morti, oltre 100 feriti. Nella notte nuovo attacco Isis a Cambrils. Due le vittime italiane
L’orrore si ripete. E pensare che un anno fa Barcellona aveva marciato per avere più immigrati. Abbiamo imparato che c’è chi accoglie e chi ti ripaga ammazzandoti. Incredibile.
Una giornata di sangue e terrore quella di ieri pomeriggio in Spagna costata la vita a 14 persone, tra queste anche bambini, e almeno un centinaio sono rimaste ferite. Ma come sempre in questi casi il bilancio potrebbe purtroppo peggiorare. E nella notte nuovo attacco Isis in cui sei civili e un agente sono rimasti feriti e cinque terroristi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia a Cambrils, città che dista un centinaio di chilometri da Barcellona.
Il sangue torna a scorrere dunque in Europa. Dopo Parigi, Berlino, Nizza e Londra con identiche modalità, ossia con semplici veicoli utilizzati come armi, a finire nel mirino dell’Isis è Barcellona, la città considerata la più europea e cosmopolita assieme a Londra, capitale della cultura ma anche del divertimento che attrae moltissimi giovani in particolare durante l’estate. Ma ieri su questa spensieratezza è piombata improvvisamente la morte, il dolore, le lacrime. Intorno alle 17 di giovedì si sono vissute ore davvero drammatiche dopo che un furgone a velocità sostenuta ha letteralmente travolto decine di persone che tranquillamente passeggiavano in una affollatissima Rambla nel cuore della città.
Al momento si parla di 14 morti e oltre 100 feriti di cui una ventina versano in gravi condizioni.
Il governo catalano ha confermato con certezza che tra le vittime ci sono due italiani una donna belga, 3 tedeschi. Naturalmente le forze dell’ordine hanno isolato tutta la zona teatro della tragedia e si è decisa anche la chiusura della vicina stazione della metropolitana. La tensione è rimasta altissima anche dopo parecchie ore l’attentato: molti negozi hanno abbassato le saracinesche come in molti hotel i clienti e persone di passaggio hanno trovato rifugio per buona parte della serata. Il ministero degli Esteri in costante contatto con le autorità spagnole ha comunicato agli organi di stampa che per eventuali richieste di informazioni è operativo il numero messo a disposizione dal Consolato Generale d’Italia a Barcellona: 0034 934 677 306. Subito dopo l’azione assassina il sedicente stato islamico ha rivendicato l’attentato attraverso l’ agenzia Amaq,
Quattro persone sono state arrestate, ma è ancora caccia all’autista. I quattro finiti in manette sono tre marocchini e uno spagnolo. Nelle ultime ore la polizia ha confermato ufficialmente il nome del sospettato tuttora ricercato. Si tratta di Moussa Oukabir, 17enne, che sarebbe stato alla guida del furgone che è piombato sui pedoni che si trovavano sulla Ramblas.
E come detto nella notte, nove ore dopo, un nuovo attacco è avvenuto a Cambrils, cittadina sulla costa a poco più di 100 chilometri da Barcellona. La polizia catalana avrebbe ucciso 5 terroristi che in un’auto (un’Audi A 3) si erano lanciati sulla folla. Gli uomini uccisi indossavano cinture esplosive in seguito risultate false. All’alba, come riferiscono le forze dell’ordine, ci sarebbe stato un altro arresto. Dalle indagini risulta che l’attacco era stato pianificato con le identiche modalità di quella di Barcellona ma avrebbe potuto avere conseguenze ancora più devastanti se questi esaltati criminali, dopo aver percorso il litorale a tutta velocità falciando diverse persone, fossero riusciti poi a scendere dall’auto e a spararare sulla folla.
Secondo le indagini il folle piano criminale sarebbe partito qualche giorno prima, lontano da Barcellona e avrebbe avuto l’obiettivo di mettere a segno un attacco ancora più devastante. Gli inquirenti catalani hanno dunque collegato una esplosione avvenuta nella giornata di mercoledì in una abitazione nella città di Alcanar con i due eventi di Barcellona e Cambrils. Nell’appartamento, covo della cellula di 12 terroristi islamici e dove è avvenuto questo incidente, si stava infatti preparando una bomba artigianale che con molta probabilità avrebbe dovuta essere utilizzata proprio a Barcellona. In quell’esplosione una persona è morta mentre un’altra, ferita, è stata arrestata.
I morti italiani: uno di questi è Bruno Gulotta, di Legnano che si trovava sulla Rambla con la moglie Martina. La stessa che ha raccontato ai colleghi della Tom’s Hardware, la ditta in cui lavorava Bruno, di averlo visto morire davanti ai suoi occhi: La coppia era a passeggio, la mamma Martina con Aria, la figlia più piccola che teneva in un marsupio, e il papà Bruno che teneva per mano il figlio Alessandro pochi passi più avanti. Mentre la seconda vittima è Luca Russo, di Bassano del Grappa, provincia di Vicenza, in ferie con la fidanzata. Luca, 25 anni, era laureato in ingegneria a Padova.