MARCO CARRA. “RILANCIARE LA NAVIGABILITA’ INTERNA E I DISTRETTI INDUSTRIALI”Il deputato a un passo dalla ricandidatura per il terzo mandato alla Camera
Non è saltato sul carro del vincitore – consolidata abitudine tra i nostri politicanti di turno – rimanendo fedele a una idea di sinistra radicale e progressista, rappresentata oggi da Gianni Cuperlo, che trova le proprie radici nel vecchio partito comunista ponendosi in questo modo nell’anima minoritaria del Partito democratico e, di conseguenza, accettandone i relativi rischi. Una coerenza che va indubbiamente riconosciuta all’onorevole mantovano Marco Carra, iniziato alla politica tra le fila dei giovani comunisti, segretario provinciale poi del Pds nonché sindaco di Pegognaga per poi approdare alla Camera. Ora, dopo due legislature alla spalle, Carra ha presentato la propria ricandidatura per il terzo mandato forte oltretutto del risultato ottenuto nelle recenti otto consultazioni territoriali (strumento di selezione delle candidature del partito) che hanno coinvolto tutti i circoli dem in cui Carra ha incassato un vasto consenso tra gli iscritti: “Un giudizio unanime che mi ha riempito di soddisfazione. Evidentemente il lavoro che ho svolto in questi dieci anni a Roma è stato riconosciuto e apprezzato” dichiara il parlamentare.
Dovremo quindi ancora attendere se rivedremo Carra tra gli scranni di Montecitorio. Sarà la direzione nazionale, programmata per il 25 e 26 gennaio, a decidere i papabili che formeranno la squadra in corsa per le politiche fissate per il 4 marzo prossimo.
Certo è che il Nazareno commetterebbe un errore se dovesse sottovalutare il comune pensiero espresso dalla base che ha promosso a pieni voti il parlamentare virgiliano. Inoltre, altro aspetto da non trascurare, qualora Renzi e il resto dei sui fedelissimi non dovessero dare adeguato spazio a quella parte del partito non esattamente in linea con le scelte politico-strategiche elaborate dalla segreteria centrale tale processo potrebbe provocare ulteriori lacerazioni interne. E questo danneggerebbe in maniera ancora più grave il Pd già in affanno da parecchio tempo. Questo stando almeno ai sondaggi che da esperienza vanno sempre considerati con tutte le cautele del caso.
La campagna elettorale è dunque aperta ed è tempo di bilanci e di programmi per il futuro. Con uno sguardo al recente passato Carra non dimentica la severa bocciatura scaturita dal referendum del 4 dicembre 2016 che in sostanza ha inflitto un duro colpo alla leadership del segretario Matteo Renzi: “Doveva essere una azione meno personalizzata, sono stati commessi errori, certo, ma adesso Renzi può essere ancora una risorsa”, commenta fiducioso il deputato augurandosi che dalle urne esca un responso – sia per le politiche che per le regionali – che smentisca i grigi scenari configurati dai sondaggisti.
Mentre per quanto riguarda a ciò che si può fare nel prossimo quinquennio il pensiero di Carra corre subito alle priorità del territorio locale individuando in primis l’urgenza di definire “adeguate politiche industriali in grado di rilanciare i distretti di settore
come quello della calza nell’Alto mantovano, il comparto della metalmeccanica che caratterizza in maniera sostanziale l’attività lavorativa nella Bassa senza dimenticare la zona del viadanese con la lavorazione del legno”.
Altra scommessa riguarda il miglioramento della navigabilità interna, mai realmente decollata, “che offrirebbe una serie di vantaggi fondamentali sul fronte economico-ambientale”. In questo senso Carra ricorda le potenzialità del porto di Valdaro che potrebbero trovare una importante sinergia con le realtà imprenditoriali dell’intero territorio confinante come quello veronese. Occhio puntato anche al Po che “dovrebbe diventare una una questione nazionale per sfruttarne le grandi opportunità navigabili alleggerendo finalmente il traffico su gomma”. Molti sono stati i tentativi di Carra e di altri colleghi delle arre interessate di portare all’attenzione dell’Aula tali problematiche “ma i risultati sono stati scarsi, deludenti. Ecco perché ora tali nodi devono essere nuovamente riportati con forza nella centralità del dibattito”.
Punto di forza del mantovano è soprattutto l’agricoltura e Carra, membro della Commissione competente, ritiene indispensabile
proseguire le politiche intraprese dal ministro Martina che “hanno contribuito a un incremento sul fronte dell’occupazione”.
Tornando alla politica nazionale e a questo fine legislatura Carra evidenzia l’ amarezza che sia rimasta in sospeso una questione che si augura possa essere risolta in tempi brevi con il prossimo governo, ossia lo ius soli. E qui ricorda il grande impegno del Partito Radicale da decenni in prima linea riguardo al tema dei diritti. Per questo ritiene strategica l’alleanza stretta dal Pd con la neo formazione “+ Europa” di Emma Bonino “una donna di altissimo profilo e di grande prestigio internazionale che si è sempre spesa in battaglie civili in difesa del diritto, della conoscenza”. Se al palo è rimasta dunque la faccenda del riconoscimento della cittadinanza leggi quali divorzio breve e unioni civili hanno visto concludersi positivamente l’iter istituzionale, commenta Carra al quale ora non rimane che attendere il verdetto dei vertici che dovranno selezionare chi dovrà andare (o tornare) in Parlamento e chi invece sarà costretto a fare le valigie e salutare per sempre la stanze del potere romano.