di Aldo Cisi (presidente Movimento politico Italia)
Abbiamo appena festeggiato i 70 anni della Repubblica Italiana supportata da una Costituzione che noi italiani la definiamo come migliore al mondo.
Ma quando mai?
La Costituzione più bella del mondo è quella inglese che non c’è. La nostra è nata sotto l’egida del vincitore. Essa ha dimostrato che nei decenni il Paese è andato avanti seguendo un percorso di continuo patteggiamento tra cattolici e marxisti, generando un ibrido consociativo che ha garantito stabilità politica. Trovata la stabilità, però, è stato ucciso lo Stato.
Una definizione ipocrita e astratta della costituzione è “Una Repubblica fondata sul lavoro“! Ma che cosa vuol dire i diritti senza i doveri? Secondo me bisogna ricorrere alla categoria dei miracoli! Le Costituzioni devono occuparsi della contingenza, e se necessario, votate dai cittadini, ma sui valori trascendenti, quella Americana si basa su Dio, noi italiani sull’evasione e ingiustizia, mentre Mazzini aveva capito che per tenere insieme gli italiani ci voleva una religione laica e civile.
Il senso del dovere per esempio. C’è anche l’apertura internazionale nei principi, ma non nelle applicazioni e nei dettagli, come l’articolo 10, primo paragrafo, che sostiene l’obbligo di agire in conformità del diritto internazionale, ma è stata una proposizione derivata dal fatto che si doveva rispondere alle necessità dei vincitori, per noi basta il pensiero. In sostanza è la storia che regola il diritto.
Tra il 1948.1965, con il piano Marshall, con la lira, eravamo la moneta più forte. Però eravamo anche i cinesi dell’Europa, con i lavoratori peggio pagati e licenziabili anche senza giusta causa (e oggi con il consenso delle Leggi). Poi è arrivato lo statuto dei lavoratori. E il rapporto diritti-doveri è passato da 10 a 1. Oggi l’Italia è miracolata dal terrorismo, forse perché diamo ospitalità agli emigrati senza disturbare gli interessi mondiali.
Ci vorrebbe un nuovo illuminismo, che contempli la cultura dei doveri, dei sentimenti e dell’onestà !
La Carta Costituzionale è un indirizzo o, meglio, un vero e proprio programma teso alla realizzazione di una comunità (italiana) universale, sovranazionale che tiene conto delle peculiarità e differenze di ciascuno di noi, nella sostanziale e formale uguaglianza dei diritti e dei doveri di tutte le persone.
Così è se vi pare.