di Domenico Ricciotti
Si deve accettare la legittimità di questo governo, perché è incontestabile.
Però quello che è veramente inaccettabile, ma tuttavia non illegittimo, è il fatto che il cosiddetto “Giglio Magico”, ovvero quella sorta di “corte dei miracoli” che rotea vorticosamente, occupando spazi e posti di potere, attorno a Renzi, anziché assumersi politicamente la responsabilità politica della sconfitta referendaria, come ha fatto correttamente Cameron dopo la Brexit, tornando alla vita privata, non solamente ha mantenuto ciò che già occupava, ma nel nuovo governo è stata addirittura premiata e promossa ad incarichi di notevole rilevanza e peso politico.
Vediamo il caso della MEB (Maria Elena Boschi) che è il più eclatante. Ha perso il ministero dei Rapporti con il Parlamento, Pari Opportunità e Riforme. Ai più questo potrebbe bastare. Ma ad occhi più attenti, si comprende subito che ha assunto il ruolo di vero gestore del governo del Paese. Infatti, chi gestisce tutta l’attività di preparazione e di esecuzione delle riunioni del governo è proprio il ruolo di sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri. Quindi, “l’aretina di Laterina” è stata promossa e premiata con un posto non di prestigio, ma con un incarico di notevole peso politico istituzionale.
E Luca Lotti? E’ stato invece promosso a ministro. Si dirà solo ministro di un dicastero marginale e nuovo e senza il cosiddetto portafoglio. Invece è ministro allo sport, con delega anche per l’editoria e il CIPE! E cosa significa la delega all’editoria? Semplice, significa l’elargizione dei contributi che lo stato annualmente destina al sovvenzionamento dell’informazione, ovvero colui che potrebbe distinguere tra i buoni, quelli che sono di gradimento, e i cattivi, quelli sgraditi. Quindi, informazione, se vuoi i contributi, attenta a come giudichi Renzi, la maggioranza PD e il governo. Mentre il CIPE è quell’organo della Presidenza del Consiglio che decide le linee di politica economica del governo stesso. Ovvero, perfino lo stesso ministro Padoan sarà soggetto a questo comitato presieduto da Luca Lotti.
E questi erano quelli che avevano promesso di ritirarsi a vita privata se sconfitti al referendum?
Ma vediamo il dimissionato Renzi. Aveva promesso di lasciare governo e partito e tornare a casa sua. Bene. Tutti i giornali lo hanno lodato perché si è presentato come nuovo Cincinnato, dato che ha lasciato il ruolo di primo ministro. Attenzione, manca la seconda parte, ovvero le dimissioni da segretario del PD, che non mi pare siano mai state presentate. Anzi, vuole subito, prima di possibili elezioni anticipate, un nuovo congresso del partito per tentare di vincere nuovamente e poi andare da vincente alle elezioni riempiendo le liste PD di suoi fedelissimi, cancellando così l’opposizione interna. Ricordate l’esclamazione di Luca Lotti “ripartiamo dal 40%”. E i posti chiave dati alla Boschi e allo stesso Lotti lo confermano. Renzi ora riconquisterà il partito e loro manterranno il suo potere al governo. Renzi così non avrà la responsabilità di politiche restrittive e capaci di allontanare consensi, ma gestirà il partito durante la nuova marcia per la sua riconquista e, con i suoi fedelissimi, manterrà il potere di governo, senza la parte sgradevole del rigore dei conti.
Bocciati, ma promossi! Sconfitti, ma vincenti.
Aveva proprio ragione Giulio Andreotti: “il potere logora chi non ce l’ha”!