E’ definitiva la sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo di condanna della Repubblica Italiana per aver violato la libertà di espressione della Lista Marco Pannella
Questa sentenza è la conferma di mezzo secolo di denunce da parte di Marco Pannella e del Partito Radicale che puntualmente sono andate a sbattere nelle sabbie mobili, già porto delle nebbie, della giustizia italiana.
Il risarcimento economico previsto dalla Corte europea dell’Uomo, per quanto molto relativo è simbolicamente importante.
Per il Partito Radicale, per la Lista Marco Pannella, detentori del diritto ad essere conosciuti ed oggi censurati; e per i cittadini detentori del diritto a conoscere per decidere ed oggi vittime del condizionamento mediatico, i radicali non chiedono un risarcimento economico ma lo pretendono in termini di informazione e dibattiti pubblici sui veri problemi del paese.
Ed è in questo senso che la lotta continua. Una sentenza che la si deve a Marco Pannella e a tutti i militanti che in questi decenni si sono alternati nella battaglia per il diritto all’informazione, e in particolare a Marco Beltrandi, già membro della Commissione di vigilanza RAI e all’avvocato Professor Andrea Saccucci che hanno costruito il percorso per arrivare a questa sentenza.
Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito Radicale