Il Pil è aumentato di una inezia

e il premier ne approfitta

Pochi giorni fa l’Istat ci raccontava che la crescita Italia era pressoché ferma mentre ieri, guarda caso a pochi giorni della chiamata alle urne fissata per il 4 dicembre, l’istituto di statistica  ci fa la sorpresa e lancia la notizia: nel terzo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del terzo trimestre del 2015. Capirai, roba da boom economico.

imagesIl presidente del consiglio è stato preso dall’euforia (non ne sapeva proprio nulla dell’arrivo di questo assist?) e ha voluto subito condivedere il suo entusiasmo con gli aficionados dei social. Fa il brillante come al solito e su  Facebook  non perde tempo e spara: “Con le riforme il Pil sale, senza riforme sale lo spreed”. Dunque avanti tutta: basta un Sì, fa intendere lui.

Così dopo cantanti, attori, ballerini, imprenditori il Matteo nazionale canta vittoria alla vigilia di un referendum costituzionale che ha spaccato il Paese. Si tratta di poca cosa, la crescita evidenziata dall’Istat, visto che siamo ancora inchiodati agli zero virgola. E Renzi lo sa bene. Tuttavia sfrutta la classica “spintarella” arrivata dall’ultima indagine statistica affermando che l’Italia merita un futuro. Un futuro che può esserci solo con la vittoria dei Sì, naturalmente.

A rafforzare le dichiarazioni dell’inquilino di palazzo Chigi si aggiungono le parole del ministro  dell’economia Pier Carlo Padoan: “Siamo sulla strada giusta – fa sapere –  ma non  dobbiamo mollare”.

Dal canto loro le opposizioni non tardano a controbattere il Governo. Tra i più agguerriti il forzista Renato Brunetta, capogruppo alla Camera,  che considera briciole quelle relative alla presunta crescita congiunturale e aggiunge “Si tratta solo di uno spot in vista della consultazione popolare”.