Parliamoci chiaro le elezioni di ottobre ovunque saranno importanti, ma il risultato di Roma, la capitale, avrà un rilievo politico determinante e nazionale, infatti da Roma potrebbe arrivare e probabilmente arriverà il segnale sul proseguimento o sulla fine anticipata della legislatura.

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Insomma se il centrodestra dovesse strappare ai grillini e alla sinistra la città eterna, metterebbe a segno non solo l’ennesimo risultato positivo e consecutivo alle amministrative, ma un colpo gobbo così forte ai giallorossi da rendere difficile sul serio la prosecuzione dell’alleanza di salvezza che c’è ora.

Del resto sarebbe logico uno stop anticipato al 2022 perché la eventuale sconfitta a Roma delle sinistre unite ai grillini, testimonierebbe sia il flop dell’esperienza Letta nel Pd, messa in piedi per la debolezza di Zingaretti, sia quella giallorossa imbastita all’uopo nella Capitale e al governo col Conte bis prima e Mario Draghi adesso seppure insieme a Lega e Forza Italia nel governo di unità nazionale.

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Per farla breve il colpo di una sconfitta sarebbe cosi forte sia per gli eredi del PCI che applaudiva ai morti e ai carri armati d’Ungheria come ai crimini disumani di Stalin in Russia, sia per i grillini che su Roma avevano sperato in uno strike, da rendere difficile se non impossibile l’alleanza di governo attuale.

Anche perché se così fosse il centrodestra rivendicherebbe e lo speriamo, perché fino ad ora è stato sottomesso, una forza ben più incidente nel governo e nelle scelte politiche, economiche, sociali, dunque ci sarebbe una rivoluzione tale di posizione da una parte e resa dei conti dall’altra, da rendere più facile lo stop anticipato, oltretutto nel 2022 ci sarà l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e Draghi è pronto eccome.

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Ecco perché diciamo sfida Capitale, perché il risultato a Roma avrà stavolta un valore come mai prima, è la ragione per cui utilizzando anche il covid, la sinistra coi grillini nel silenzio strano delle opposizioni, è riuscita a far slittare a ottobre il voto, un evidente aiuto a chi guida le amministrazioni, perché in 5 mesi in più di giunta sono tante le cose che si possono fare per aggiustare e condizionare il risultato.

Sia come sia, la sfida Romana, sarà un banco di prova straordinario per gli assetti politici dell’Italia, visto che se vincesse il cdx e si andasse al voto anticipato, magari con Draghi Capo dello Stato, la coalizione, Salvini Meloni, Berlusconi, vincerebbe a mani basse, viceversa una sconfitta del cdx, potrebbe segnare l’inversione di tendenza a favore della sinistra e l’inizio della fine delle speranze future della destra attuale.

Ecco perché siamo sorpresi del ritardo del cdx sul candidato ancora sconosciuto, visto che a sinistra e dalle parti dei grillini dietro l’apparente confusione c’è la certezza dell’unione contro il cdx e di sommarsi nell’eventuale ballottaggio, dunque al centrodestra dovrebbe essere ben chiaro che la vittoria a Roma può esserci solo al primo turno, perché al secondo a sinistra pur di vincere si metterebbe assieme di tutto e di più, elementare Watson.

Eppure, mai come stavolta al centrodestra potrà ricapitare di avere la vittoria a portata di mano, sia perché 5 anni di grillini hanno ridotto la Capitale in uno stato pietoso, vergognoso e comatoso, un clima di incuria da paesaggio medievale, basta farsi un giro, sia perché la vittoria a Roma del cdx spalancherebbe di sicuro quella a livello nazionale.

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Resta però che Salvini, Meloni e Berlusconi scelgano subito e bene un candidato non solo molto capace e preparato, ma noto, perché a Roma più che altrove la conoscenza conta, ecco perché il cdx dovrebbe fare presto anziché cincischiare, visto che il rischio di sbagliare è risaputo, basterebbe pensare alla pantomima del cdx di 5 anni or sono sui nomi indicati, bruciati, cassati e così via.

Di certo la Capitale è in agonia, 5 anni di grillini hanno fatto sprofondare tutto, ai romani per applaudire a scena aperta oggi basterebbe un po’ di verde ben tenuto, un po’ di luce e pulizia in più, una manutenzione tangibile delle strade e marciapiedi, meno cinghiali e meno topi, soprattutto meno ciclabili e monopattini elettorali e più opere essenziali, basterebbe poco come non mai per gridare al miracolo, chi vuole intendere intenda, da una parte e dall’altra.

In conclusione la sfida capitale è già iniziata, politica avvertita è mezza salvata……

Alfredo Mosca