Dopo la Pasqua in zona rossa, un’altra settimana di restrizioni in Italia per arginare il Covid e le sue varianti. E’ questa una delle ipotesi a cui lavora il governo alle prese, tra le altre cose, con le misure anti Coronavirus che scadranno il prossimo 6 aprile.
L’ipotesi è appunto quella di una mini proroga della stretta anti contagio in atto di una sola settimana, ovvero dal 6 all’11 aprile. Parallelamente, si spingerà sull’acceleratore del piano vaccinale, per avanzare con la copertura il più possibile. Una possibile eccezione la riaperture della scuola dell’infanzia e delle primarie nelle zone rosse. Proprio ieri sul tema c’è stata una riunione a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza e i vertici del Cts. Intanto è in corso di distribuzione alle Regioni il milione di dosi di vaccino Pfizer di cui era stato annunciato l’arrivo dal generale Francesco Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid. La distribuzione di quello che è il lotto più importante tra quelli consegnati nel mese di marzo, interessa 214 strutture sanitarie e – nei piani elaborati dalla struttura commissariale di emergenza – dovrebbe dare ulteriore impulso alla campagna vaccinale. Alla fine del primo trimestre – secondo le attuali previsioni – saranno oltre 14 milioni i vaccini distribuiti alle Regioni. In particolare, il totale di marzo sarà di circa 7,5 milioni di dosi, mentre i parziali di gennaio e febbraio ammontano complessivamente a 6,5 milioni. Ieri era stato fatto l’annuncio dal commissario Figliuolo nella riunione con il Presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Modifiche a logistica d’intesa con le Regioni
Il funzionamento e l’efficacia dei piani vaccinali di ogni singola Regione sono sotto la lente d’ingrandimento dell’ufficio commissariale per l’emergenza Covid. Dopo le difficoltà registrate nella campagna, legate in parte alla carenza di dosi e in parte all’organizzazione delle somministrazioni, il commissario Figliuolo, si apprende, è pronto a intervenire per superare le criticità che cambiano profondamente da un’area all’altra del Paese. Di settimana in settimana si farà il conto delle dosi ricevute e somministrate e, dove le difficoltà richiedano un cambiamento, si interverrà sulla logistica, modificando la disposizione dei punti vaccinali, aggiungendone di nuovi e dando la possibilità di ampliare la platea dei somministratori. Per quanto riguarda le prenotazioni, il sistema di Poste, che già funziona in 5 Regioni vedrà presto crescere il suo utilizzo.
Popolazione carceri tra le priorità
La popolazione carceraria è tra le categorie prioritarie previste dal piano vaccinale. Lo precisano fonti della struttura del Commissario per l’emergenza Covid dopo alcune notizie in cui si evidenziano possibili criticità nelle procedure di vaccinazione nelle carceri. A chiarimento di erronee interpretazioni – sottolineano le fonti – si precisa che l’attuale piano di vaccinazione contempla e prevede la vaccinazione della popolazione carceraria, la quale rientra nelle categorie prioritarie previste dal Ministero della Salute.