Ora tocca alle forze territoriali. Dopo il convegno della Fondazione Dc della settimana scorsa svoltosi a Saint Vincent organizzato come da tradizione dall’onorevole Gianfranco Rotondi, occasione nella quale sono arrivati molti big di area cattolica ma anche ambientalisti e progressisti, sono stati chiamati a relazionare politici, giornalisti, imprenditori pronti ad offrire un’analisi più precisa sull’Enciclica Laudato Si “La politica cristiana dal bianco al verde” di Papa Francesco. Tema centrale dell’assise, quello ambientale, che ha focalizzato l’attenzione sulla possibilità di una alleanza per la terra tra cattolici e laici, e che ora porta di conseguenza l’impegno politico sul territorio con l’obiettivo di creare una nuova frontiera centrista basata su una vasta cultura politica.

Gianfranco-Rotondi-Democrazia-Cristiana

Ma sia chiaro. Come hanno evidenziato molti esponenti arrivati nella cittadina valdostana non sarà un partito cattolico bensì una formazione politica di ispirazione cattolica e popolare. Come spiega Claudio Vivona, membro del comitato scientifico della Fondazione Dc e leader del Fronte Nazionale della Famiglia, l’attuale realtà stimola un “rinnovato impegno dei cattolici in politica perché bisogna costruire un freno al dilagare del sovranismo e del nazionalismo tenendo la barra al centro per essere alternativi alla destra come alla sinistra”.

maxresdefault

Ecco dunque profilarsi il progetto di una nuova formazione – non dei cattolici intesi come tutti i cattolici e neppure un partito cattolico, cioè solo confessionale – che da oggi pone solidi pilastri nella convinzione che una politica basata sull’onda dei facili entusiasmi, del populismo e del consenso di un leader di passaggio abbia vita breve “per questo crediamo che sia necessaria e urgente  una cultura di riferimento forte in grado di risvegliare le coscienze”, afferma Vivona. Quest’ultimo, invitato ad intervenire nel corso di una tavola rotonda al summit di Saint Vincent, è già al lavoro per organizzare un convegno a Mantova – la data è in fase di definizione – in cui saranno invitati dirigenti di partito, docenti universitari, religiosi che si confronteranno su ambiente, etica, famiglia. Si comprende che l’obiettivo guarda al superamento della diaspora che ha caratterizzato gli ultimi 25 anni della presenza del movimento politico di cattolici spersi in mille rivoli e rimasti adesso del tutto delusi sia dal centrodestra, si dal centrosinistra. Non solo. Anche in occasione delle recenti elezioni regionali abbiamo assistito alla presentazione di liste che di fatto non avevano i nessun modo la capacità di proporsi come polo attrattivo e alternativo.

 E’ quindi necessaria – e ben venga – una nuova proposta politica che, riconoscendo la gravità della situazione ma anche le prospettive che si stanno aprendo grazie alle nuove misure europee, sappia mettere al centro i veri problemi del paese, rinnovi la fiducia nella comunità civile e riaccenda la speranza nel futuro, valorizzando le grandi risorse di solidarietà operosa, di qualità del lavoro, di innovazione imprenditoriale e di creatività nei settori più avanzati della ricerca che gli italiani sanno dimostrare nei momenti più difficili.
 
“Come laici  – aggiunge Vivona – che traggono ispirazione dalla loro fede cristiana, aperti a chi crede e a chi non ha un riferimento religioso, ma riconosce e condivide queste consapevolezze, vogliamo provare a dare risposta ai problemi del nostro paese”. Il leader del FNF crede dunque che partendo da una visione integrale della persona e della sua irrinunciabile dignità dal suo concepimento alla morte naturale si possa sviluppare una proposta politica nuova incentrata sui principi della solidarietà e sussidiarietà che metta al suo centro i bisogni concreti delle famiglie, dei lavoratori, delle comunità locali. Elementi che sicuramente aiuteranno a riflettere nell’incontro atteso in terra virgiliana