Interviene il segretario dell’associazione Luca Coscioni
“La proposta di legge sull’adozione degli embrioni, che puntualmente viene riproposta a ogni legislatura, nasconde sempre lo stesso giochino, cioè il tentativo di riconoscere personalità giuridica a una blastocisti- embrione Un’operazione ideologica nota e pericolosa”, dichiara Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni che aggiunge – “Si possono adottare i bambini in stato di abbandono, non gli embrioni di cui infatti il codice civile non fa menzione. L’embrione non è una persona, la fecondazione eterologa prevede anche la donazione di embrioni, non l’adozione”. E, con la cancellazione del divieto di eterologa, in Italia dal 2014 possono già essere donati gameti e embrioni, che siano stati prodotti nel rispetto delle normative su tracciabilità e sicurezza con il principio dell’anonimato.
“Quindi non serve alcuna legge”. Se, come propongono Binetti, Gigli e gli altri, “si riconoscesse personalità giuridica a due gameti che si incontrano fuori dal corpo e determinano una blastocisti – che se trasferita in utero diventerà un embrione e poi un feto e quindi dopo 9 mesi un neonato – allora nel nostro paese l’aborto tornerebbe reato e la fecondazione assistita non si potrebbe più fare”.
La blastocisti, infatti, non si potrebbe crioconservare e sottoporre a PGD in quanto un soggetto giuridico che non può esprimere un consenso. “Basta ipocrisie, i divieti della legge 40 sono ormai caduti. Se vogliamo favorire la vita, promuoviamo campagne informative per la donazione dei gameti, favoriamo l’accesso a tutte le tecniche di PMA nel pubblico come nel privato non introducendo limiti amministrativi che ci costringono a tornare nei tribunali. Si facciano convenzioni con i privati nelle regioni prive di centri pubblici. E’ così le coppie saranno libere di scegliere se accedere o no alla pma in Italia. E se vorranno adottare, adotteranno dei bambini in stato di abbandono”.