Dopo i dis-onorevoli del bonus ne è arrivata un’altra di vergogna nazionale. Ma questa volta i maggiori media sembrano propensi ad osservare per quanto è possibile il silenzio, avari nei commenti non vogliono dare nessun risalto alla notizia, ci vanno con il silenziatore temendo di danneggiare la già precaria condizione dell’ammucchiata giallo rossa… se lo avesse fatto Berlusconi subito si sarebbe scatenato l’inferno con titoli a sei colonne sui giornaloni e aperture dei tg in tutte le ore, la sinistra si sarebbe riversata in piazza urlando contro le leggi ad personam e i radical chic ne avrebbero discettato nelle immancabili ospitate televisive.

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E’ davvero incredibile l’aiutino di Giuseppi al suocero, il papà della compagna Olivia Paladino: cambia la legge per le tasse non pagate e Cesare Paladino, proprietario del Grand Hotel Plaza (un 5 Stelle Lusso nel cuore di Roma)  è il primo a beneficiarne. Ma toh, guarda la coincidenza. Di fatto mister pochette ha depenalizzato in illecito amministrativo la condotta di chi non versa al comune la tassa di soggiorno dei propri ospiti. E il “buon Cesare” ringrazia.

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E tutto questo attraverso il decreto legge Rilancio: si restituisce la somma trattenuta illegittimamente (per la cronaca Paladino si era intascato due milioni della tassa di soggiorno tra il 2014 e il 2018, si tratta di peculato quindi reato penale) si paga una sanzione e la vicenda si chiude lì. Insomma, la musica cambia no? Vedersi trasformare da un momento all’altro un reato penale alla sola sanzione non è forse un bel aiutino arrivato da una manina amica? E così al suocero del premier, che aveva già presentato istanza al gup per la revoca della sentenza di patteggiamento a un anno e due mesi con l’accusa di peculato, basta un articolo, il 180 (comma terzo e quarto) e il problema come d’incanto è risolto. Mica male vero?

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In sostanza l’avvocato dell’imprenditore suocero del premier ne ha dunque approfittato e grazie allo stravolgimento della legge che di fatto depenalizza il reato ha presentato una istanza di revoca della precedente sentenza e Paladino si ritrova ripulita la propria fedina penale grazie ad un articolo contenuto nel dl Rilancio varato da Giuseppi nel maggio scorso. Dunque con illecito amministrativo niente più carcere per chi non versa al comune la tassa di soggiorno dei propri ospiti.

Tra l’altro la convinzione che si tratti davvero di una norma che possiamo definire “salva suocero” inserita sottobanco dell’ambiguo avvocato del popolo è rafforzata dal fatto che non ha senso inserire in un decreto che contiene sostanzialmente norme per far fronte all’emergenza economica causata dal Covid-19 una depenalizzazione per un simile reato. Per capirci sarebbe come dire i cavoli a merenda.

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Ma c’è di più. La misura sembrerebbe avere valore retroattivo visto che a quanto pare si applica anche a fatti anteriori al 17 luglio 2017: lo dimostra la recente assoluzione di un albergatore accusato di non aver versato al Comune il contributo del 2016. A conti fatti Giuseppi ha introdotto una norma in grado di ripulire la fedina penale di chi si è indebitamente appropriato di milioni di euro ben prima dell’emergenza sanitaria. E il destino volle che a goderne ci fosse anche il padre della compagna del premier, Olivia, pure lei impegnata a  gestire l’Hotel Plaza.

Bene, l’Italia è in mano a questa gente che cambia alleati e maggioranze con la stessa facilità che ci si cambia una cravatta. E come più volte abbiamo sostenuto Giuseppi è l’autorevole rappresentante dei voltagabbana del palazzo disposti a tutto pur di salvare la poltrona. E quindi non stupisce che il “favorino” dell’inaffidabile Conte non scandalizzi i grillozzi: quelli sono tutto e il contrario di tutto. Il peggio di ciò che la politica attuale può rappresentare. Mentre sul Pd meglio stendere un velo pietoso.