#Io non sto a casa. #Io disubbidisco agli editti del dittatorello con la pochette ed il ciuffo accuramente spettinato. #Io rispetto soltanto la Costituzione e le leggi ordinarie. #Io pretendo la mia libertà. #Io intendo essere l’unico ad aver titolo di prendermi cura della mia salute.
Non è accettabile l’atteggiamento compassionevole di una intera Nazione, tradizionalmente dedita alla protesta, che invece oggi si sottrae alla responsabilità di smascherare le antiche patologie del sistema, spaventata da un governicchio che ha mostrato un volto arcigno e decisionista. Non è la prima volta che i liberali si vedono costretti ad assumere una postura rivoluzionaria. Non possiamo, in nome del terrore diffuso a causa di un virus assassino, permettere che un intero popolo venga mantenuto in uno stato di reclusione di massa o in libertà vigilata.
Un ennesimo provvedimento illegittimo è stato annunciato, in diretta a reti televisive unificate, per spiegare agli italiani che si stavano avviando verso una fase due, in termini di limitazioni e divieti, del tutto analoga alla fase uno, con l’aggiunta di alcune prescrizioni mortificanti e ridicole, come quella che, vivaddio, sarebbero finalmente consentiti i funerali, ma con non più di quindici persone. Quindi, nelle famiglie numerose, bisognerebbe cominciare con l’escludere i cugini, per non parlare degli amici più cari e dei compagni di scuola.
Giuseppi ci ha sciorinato in quasi quarantacinque minuti di sproloquio una serie interminabile di divieti, generosamente promettendo che alcune cose, in particolari circostanze e nei modi che lui ed i suoi esperti avevano definito, erano eccezionalmente consentite, ma accompagnate da giustificazione scritta. Il giovanotto non sa che esiste un ordinamento giuridico con una precisa gerarchia delle fonti e che, tra esse, le norme costituzionali individuano come primaria, la libertà? Non sa che, subito dopo, vengono le leggi ordinarie, approvate da entrambi i rami del Parlamento e promulgate del Capo dello Stato? Ignora che i suoi DPCM sono carta straccia, neppure in grado di sostituire quella igienica, che non possiamo più comprare? Si rende conto che le sanzioni imposte, come le quotidiane contestazioni delle forze di polizia nei confronti dei cittadini, sono radicalmente nulle perché, per fortuna, non hanno forza di legge? Le impugneremo, invadendo gli uffici del giudice di Pace con i nostri ricorsi.
Abbiamo capito che il Capo del Governo si è messo d’accordo con i sindacati degli insegnanti, nella stragrande maggioranza a casa loro nel Sud, che non intendono tornare al Nord sulle spese, chiudendo quindi le scuole, anziché fare il proprio dovere per il cui espletamento sono pagati nell’intento di preparare le classi dirigenti del futuro. Non solo, ma, nell’intesa, sono stati promessi anche concorsi riservati per stabilizzare decine di migliaia di precari. La latitanza dal confronto pubblico del mondo della scuola e della cultura, ha dimostrato che ad esso è stato assegnato, con la complicità delle maggiori forze politiche, un ruolo marginale ed ancillare.
Nessuno dei grandi esperti ha consigliato, come negli altri Paesi, di riaprire le scuole sin dal 18 maggio, contraendo le ore di insegnamento giornaliero, per consentire, dopo aver bonificato gli ambienti, di fare un secondo turno con un numero quindi ridotto di studenti in ogni classe? Nessuno ha spiegato che, per recuperare parte del tempo perduto, si poteva prolungare la durata dell’anno scolastico fino a metà luglio e dopo tenere in forma orale e semplificata gli esami, per riprendere poi regolarmente il primo di settembre?
Il silenzio assordante del Ministro dell’Economia ha rivelato che non abbiamo le risorse finanziarie per distribuire denari a pioggia a tutti coloro ai quali il dittatorello li ha promessi, mentre sta distruggendo la piccola e media impresa, principalmente nei settori dell’artigianato, del commercio, della manifattura minore specializzata, del turismo? I liberali, in prevalenza siamo agonistici, ma rivendichiamo la libertà di culto e ci uniamo alla protesta dei vescovi, dei rabbini, degl’Imam. Ci dichiariamo solidali con la deputata anarchica Cunial e con il leghista liberale anomalo Basini, che si sono apertamente ribellati contro i divieti posti persino all’interno delle Camere, che dovrebbero rappresentare il tempio della libertà e della democrazia. Non soltanto è illegittima ogni limitazione per i parlamentari, dopo lo scempio giuridico della abolizione della antica guarentigia dell’immunità, essi anzi hanno il dovere di salvaguardare il regolare procedimento legislativo e controllare il Governo, anche mettendo a rischio, sotto la propria personale responsabilità, la stessa personale salute. Sono stati eletti e vengono pagati per questo, non per far divenire il Parlamento un ovile sordo e grigio, come stanno di fatto consentendo, lasciandosi espropriare dall’Esecutivo, ed in particolare dal Presidente del Consiglio, di tutti i poteri previsti dalla Carta Fondamentale.
Siamo nelle mani di un “nessuno” con il nodo della cravatta sempre ben fatto e tricolore mozzato al centro , insieme ad una voce chioccia, resa artatamente stentorea. Una maggioranza di Governo sostenuta dal M5S, con capo delegazione l’avvocaticchio di Mazara del Vallo, Luigino silente ed un capo politico dormiente, dal PD diretto dall’intramontabile democristiano “Franceschietto”, che ha esautorato il “fratello di Montalbano”, dal Sig. “Delusione” come Ministro della Salute e rappresentante del Partito degli irriducibili comunisti ed infine da “Italia Morta”, silenziata dopo le ripugnati nomine, e principalmente le riconferme, negli Enti di Stato. Per senso di pietà non parliamo di un’opposizione che non c’è, ma se talvolta alza lo voce, eccede sempre in ovvietà o sgrammaticature, anche esse sovente a vocazione autoritaria.
I liberali, come sempre isolati ma irriducibili, propongono, e praticheranno, la disobbedienza civile!
di Stefano de Luca – Rivoluzione Liberale