Depositato il disegno di legge del Pd che interviene sulla prescrizione puntando all’equilibrio tra esigenza di giustizia e giusta durata dei processi. Una proposta illustrata al Nazareno durante una conferenza stampa e che arriva dopo i numerosi solleciti dei dem al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per un vertice di maggioranza che mettesse immediatamente fine allo scontro interno alla maggioranza.
Nel concreto la proposta del Pd è la sospensione del decorso di prescrizione che duri fino a due anni dopo sentenza di primo grado, estendibile fino a due anni e sei mesi, e che poi torni a decorrere in caso il processo di appello sia concluso. In caso di ricorso in Cassazione, tra l’altro, prevede la sospensione di un anno del decorso di prescrizione. Sospensione della prescrizione fino a due anni e sei mesi dopo la sentenza di primo grado: è questo il punto cruciale proposto dal Partito Democratico per mettere d’accordo i Cinque Stelle, favorevoli all’eliminazione della prescrizione, e il resto della maggioranza.
In sostanza il Pd vuole smarcarsi dal giustizialismo che anima da sempre i grillozzi insistendo quindi che in un paese civile è necessario pretendere una giustizia rapida al servizio dei cittadini e che vi siano tempi certi nei processi nei quali i colpevoli vengano condannati, agli innocenti venga riconosciuta l’innocenza e nei quali le imprese, che hanno contenziosi, possano contare su esiti veloci. Insomma, bisogna puntare nella direzione che guarda al rispetto della certezza del diritto e della legalità.
Il nodo sostanziale è il venire meno, con l’eliminazione della prescrizione come vorrebbero i grilluti, del principio della ragionevole durata dei processi. In definitiva senza la sponda della prescrizione ci sarebbe il rischio che i procedimenti si dilunghino all’infinito poichè i pubblici ministeri non avrebbero più un tempo da rispettare per arrivare alla sentenza. In altre parole un povero disgraziato rimarrebbe ostaggio della (in)giustizia a vita. E questo è inaccettabile, come del resto sostiene la maggior parte dall’avvocatura.
Intanto le opposizioni si fanno sentire. “Quelli del Pd hanno davvero una gran bella faccia tosta. Prima respingono più volte la nostra proposta provocando l’entrata in vigore dello stop alla prescrizione targato Bonafede, poi presentano un testo con gli stessi contenuti della proposta appena bocciata”. Ha affermato Enrico Costa responsabile giustizia di Forza Italia.
Tuttavia gli azzurri tendono una mano ai dem. Costa infatti evidenzia che se il testo del Pd dovesse tradursi l’8 gennaio, giorno della ripresa dei lavori, in un emendamento alla proposta di Forza Italia, i berlusconiani non avrebbero nessun problema a votarlo. “Siamo però convinti che il Partito Democratico, come sempre, predichi bene, ma razzoli male. Pur di salvare il Governo, sarebbero capaci di votare contro la loro stessa proposta 10 giorni dopo averla presentata. Li sfidiamo a smentirci”, conclude Costa.
Vada come vada difficilmente questo governo cadrà sulla prescrizione. I grilluti vogliono a tutti i costi portare avanti la prescrizione da loro sbandierata in ogni occasione. Certo è che un cedimento alle pressioni dei pseudo-alleati proprio in un momento in cui i sondaggi danno i grillozzi in picchiata libera sarebbe ancora più penalizzante. Non a caso i pentagrilli, ora all’angolo, hanno definito la proposta di riforma del PD un tentativo di far cadere il governo.
Ciò nonostante i discepoli del comico genovese sono disponibili ad andare incontro alle richieste dei dem concedendo una corsia preferenziale per chi è stato assolto in primo grado: se lo richiede, il suo processo avrà una trattazione urgente in appello, per cui durerà solo alcuni mesi. La seconda apertura prevede un accesso agevolato e un indennizzo per chi ha subito un processo che ha sforato i termini previsti. Sarà sufficiente per trovare un compromesso? E’ molto probabile che un accordo lo troveranno soprattutto per un motivo: sanno bene che far cedere ora l’esecutivo sarebbe un suicidio per molti miracolati di questa maggioranza di governo costituita da inetti e voltagabbana. Ma prima o poi bisognerà andare a votare e allora ne vedremo di belle.