In manette sono finite altre 7 persone alle quali vengono contestate anche l’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro.

Si è dimesso dunque l’assessore regionale Roberto Rosso arrestato questa mattina per voto di scambio nell’ambito di una inchiesta sulla ‘Ndrangheta della guardia di finanza di Torino. Secondo quanto si apprende da ambienti politici, la lettera è stata firmata in carcere ed è già nelle mani del governatore Alberto Cirio. Quest’ultimo ha accettato le dimissioni e ha commentato: “Sono allibito per le accuse a Rosso, sono incompatibili con il nostro impegno politico”.

Sono come detto otto le misure di custodia cautelare in carcere, tra cui anche Roberto Rosso, assessore ai diritti civili della Regione Piemonte ed esponente di Fratelli d’Italia, nell’ambito di un’inchiesta sulla ’ndrangheta che ipotizza anche il voto di scambio. “Secondo le risultanze delle indagini Roberto Rosso è sceso a patti con i mafiosi. E l’accordo ha avuto successo” ha detto Francesco Saluzzo, procuratore generale del Piemonte. Aveva, sempre secondo l’accusa, trovato un accordo con la
’ndrangheta per ottenere un “pacchetto di voti” in cambio di 15 mila euro: di queste somme concordate con gli intermediari delle cosche, Rosso ne versò poco meno di 8 mila, in due tranche da 2900 e 5000 euro. Gli investigatori hanno documentato – anche con immagini – diversi incontri tra Rosso e alcuni presunti boss, tra cui Onofrio Garcea, esponente del clan Bonavota in Liguria, anche in piazza San Carlo a Torino.

Dalle prime luci dell’alba, gli uomini delle Fiamme Gialle di Torino hanno eseguito le otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia torinese, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola e operanti a Torino. Tra le condotte illecite, oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

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L’operazione si collega all’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella zona di Carmagnola denominata Carminius, condotta dal Gico della Guardia di finanza e dal Ros dei carabinieri per la quale il 18 marzo scorso erano state arrestate 14 persone, 11 di loro sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso considerati legati alla cosca Bonavota di Sant’Onofrio di Vibo Valentia insediati nella zona di Carmagnola e di Moncalieri.

Lo sdegno di Giorgia Meloni

“Roberto Rosso ha aderito a Fratelli d’Italia da poco più di un anno. Apprendiamo che stamattina è stato arrestato con l’accusa più infamante di tutte: voto di scambio politico-mafioso. Mi viene il voltastomaco. Mi auguro dal profondo del cuore che dimostri la sua innocenza, ma annuncio fin da ora che Fratelli d’Italia si costituirà parte civile nell’eventuale processo a suo carico. Ovviamente, fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI”, conclude la leader di FdI.