Così la perversa e diabolica coppia di giovani balzata sulle pagine della cronaca nera per aver sfregiato con l’acido due ragazzi non potrà mai più rivedere il proprio piccolo nato lo scorso anno. Giusto? Sbagliato? Le tesi, le riflessioni, le convinzioni si sprecano. Fatto sta che giovedì scorso il Tribunale per i minorenni di Milano ha dichiarato, come si dice in termini legali, lo stato di adottabilità del bimbo nato da Martina Levato e Alexander Boettcher condannati appunto per le aggressioni con l’acido: lei ha una condanna totale di 30 anni e lui 40, condanne non ancora definitive. Non solo.
Il tribunale ha oltretutto deciso la fine della responsabilità di genitori dei due e di conseguenza la chiusura totale di qualsiasi genere di rapporto con il neonato. Ora sarà il Tribunale, affiancato dal Comune di Milano, decidere la famiglia ideale che potrà accogliere il bambino. In sostanza i giudici hanno accolto la richiesta del pm Annamaria Fiorillo dichiarando l’adottabilità del neonato e sospendendo dunque ogni rapporto tra il piccolo e i genitori, ossia Martina e Alexander.
Va detto che la sentenza emessa dal Tribunale potrà essere appellata dalle parti. Martina, che già avrebbe anticipato di voler fare ricorso, aveva da tempo espresso il desiderio di essere trasferita all’istituto di custodia attenuata che accoglie appunto madri detenute. In questo modo avrebbe avuto la possibilità di accudire il proprio figlio.
Dal canto suo il compagno, Alexander, aveva chiesto invece che il bimbo venisse affidato a sua madre, la nonna. Richieste che alla fine sono cadute nel vuoto, visto com’è andata per questa coppia criminale che durante le udienze non ha mai manifestato un minimo pentimento, un senso di colpa delle brutalità da loro commesse.