Il risultato era scontato: il governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ottenuto ieri la fiducia al Senato, con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astenuti. Hanno votato contro PD, Forza Italia, Leu, si è astenuto Fratelli d’Italia.
Il M5S ha 109 senatori, la Lega 58: i quattro voti in più ottenuti dal governo dovrebbero essere di due senatori eletti con il M5S ma usciti dal gruppo e due del Movimento Associativo Italiani all’Estero. Tra i voti degli astenuti, invece, ci sono i 18 senatori di Fratelli d’Italia. I votanti erano 313. Dunque tutto secondo le previsioni. Una maggioranza risicata, di poco superiore a quella che avevano al Senato i due governi precedenti, ovvero gli esecutivi Gentiloni e Renzi, che contavano su 169 senatori. Oggi si passa alla Camera dove dopo il dibattito sono attese le votazioni nel tardo pomeriggio.
Un lungo intervento, quello di Conte, nel corso del quale ha ribadito gli obiettivi che caratterizzano il contratto nato dall’accordo tra Lega e Cinque stelle e allo stesso tempo ha rassicurato confermando fedeltà all’alleanza atlantica e all’Unione europea, seppur riguardo all’Ue sia stato evidenziata l’urgenza di un cambio di passo in grado di garantire maggiore equità all’interno della comunità. E sulla divisa unica e i futuri rapporti del neo governo con Bruxelles afferma: “L’uscita dall’euro non è in discussione ma non rinunceremo a ridiscutere le politiche economiche”. Allo stesso tempo il premier ha voluto rimarcare la volontà di rivedere la politica estera rispetto alla Russia, politica che per troppo tempo ha perseguito sanzioni e chiusure non più accettabili.
Il premier non ha dimenticato di rimarcare alcuni punti cardine del programma sui quali Lega pentastellati hanno incentrato la propria campagna elettorale, ovvero l’agente sotto copertura contro i corrotti, l’inasprimento delle pene per alcuni reati gravi come la violenza sessuale, il carcere per i grandi evasori, la riforma della legittima difesa, i tagli alle pensioni d’oro, la riforma della prescrizione.